Di Maio: “A me la tragedia di Marcinelle insegna che non dobbiamo emigrare dall’Italia”

In occasione dell'anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, quando in una miniera di carbone, nel 1956, morirono per un incidente 262 minatori, di cui 136 italiani, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha pronunciato una frase che ha fatto discutere: "Siamo stati una nazione di emigranti, siamo andati stranieri nel mondo cercando lavoro e bisogna ricordarlo quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata epoca". In questo modo il titolare della Farnesina ha accostato i profughi che arrivano oggi nelle nostre coste agli emigrati che tra Otticento e Novecento lascivano l'Italia per andare in cerca di fortuna, e nello stesso tempo, in filigrana, si vede una chiara critica alla linea adottatta sull'immigrazione dall'esecutivo giallo-blu.
La frase ha scatenato immediate polemiche: Fratelli d'Italia e Lega hanno trovato inopportuno e irrispettoso il paragone tra i migranti di oggi e gli italiani costretti a partire nei secoli scorsi. In serata, al termine del Consiglio dei ministri, è arrivato anche il commento di Luigi Di Maio, che ha provato a stemperare i toni: "Io penso soltanto che queste tragedie che noi ricordiamo ci devono portare a fare delle riflessioni. Per esempio, la riflessione che suscita in me Marcinelle è che non bisogna partire. Non bisogna emigrare e dobbiamo lavorare per non far più emigrare i nostri giovani. Il mio pensiero va a loro quando penso a tragedie come questa". Di Maio, implicitamente, ha preso le distanze dall'accostamento fatto dal ministro degli Esteri, senza entrare nel merito della discussione politica.
Il Pd ha criticato l'atteggiamento del governo, in risposta a Moavero: "Moavero dice ricordiamoci che eravamo migranti, Salvini: i nostri migranti sono migliori di quelli che vengono in Italia e Di Maio trova la sintesi: meglio non emigrare. L'unica cosa in comune? Strumentalizzare le tragedie per ottenere consenso #megliolapoltrona #Marcinelle", si è espressa così su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.
E ancora contro Di Maio si è schierato il senatore Tommaso Nannicini: "Marcinelle racconta il coraggio di italiani che inseguivano un futuro migliore per le loro famiglie. La frase di Di Maio ci insegna che si può arrivare a tutto, anche a calpestare storia e sacrifici del popolo che si rappresenta, pur di tenere insieme una maggioranza sgangherata".
"Ha ragione il Ministro Moavero e ha torto la Lega" – ha detto invece Emma Bonino, senatrice di +Europa – "i morti italiani della tragedia di Marcinelle erano migranti che venivano spesso dalla miseria e cercavano un futuro migliore per loro stessi e le loro famiglie, vivendo e lavorando anche in condizioni inaccettabili, trattati come uomini di serie B. Ricordare questi nostri emigranti deve aiutarci a trattare con umanità e lungimiranza chi arriva oggi in Italia".
Per aiutare concretamente i giovani a non espatriare Di Maio, in un'intervista a Rtl, ha sottolineato gli obiettivi che verranno raggiunti con il decreto Dignità, divenuto legge dopo il ‘sì' definitivo del Senato lo scorso martedì: "Il decreto Dignità mira ad abbassare il precariato per i giovani perche' se vuoi farti una famiglia hai diritto ad un contratto prima o poi. Dopo 24 mesi il tuo datore deve decidere" anche grazie "agli incentivi sotto i 35 anni". A fine anno poi "aumenteremo gli incentivi per tutti i contratti a tempo indeterminato anche sopra i 35 anni. Le persone valide non possono restare precari a vita".
Rispetto ai risultati concreti Di Maio ha detto: "Verificheremo nei prossimi mesi: chi dice che a settembre non puo' rinnovare un contratto sta usando in modo strumentale il Dl dignita'. Fino a novembre non succede niente. Chi vuole rinnovare un contratto lo puo' fare fino a novembre". In ogni caso la norma "non è per piccole e medie imprese: il tema vero sono le grandi multinazionale che dicono o ci fai sfruttare i giovani o andiamo da un'altra parte"
Il vicepremier pentastellato ha commentato le parole della vicepresidente del Senato Paola Taverna, le cui dichiarazioni sui vaccini sono state bersaglio delle opposizioni: "Per i vaccini dobbiamo rispettare lo stesso livello di obbligo che c'è in Europa. Vaccinare i nostri figli ed ascoltare i medici: se dicono che vanno fatti vanno fatti. Chi non lo fa va convinto a farlo trasferendo l'importanza del trattamento vaccinale. Dire che i bambini non devono andare neanche a scuola è uno sbaglio. Bisogna convincere i genitori a farli vaccinare".
Mentre rispetto alla posizione presa dall'Associazione nazionale presidi, che ieri ha annunciato che non autorizzerà i ragazzi a frequentare le scuole in assenza del certificato Asl, Di Maio ha spiegato "è chiaro che bisogna modificare la norma, ma con quella che abbiamo inserito nel Milleproroghe i presidi non avranno più questo problema" e potranno accettare i bambini non vaccinati a scuola.
E ha ribadito, come già aveva detto anticipato ieri sera, che in vista della manovra d'autunno non ci sarà alcun aumento dell'Iva: "I cittadini hanno un vantaggio: per saperlo basta leggere il contratto. C'è scritto che l'Iva non deve aumentare nonostante il rischio a causa dei debiti fatti da Gentiloni e Renzi col ‘buco', cioè senza copertura. L'Iva non aumentera': non vogliamo togliere soldi ma tagliare sprechi e favori. I cittadini devono stare tranquilli perchè le mani in tasca non gliele mettiamo".