Decreto Sicurezza al Senato martedì, opposizioni protestano per i tempi stretti: quali sono i prossimi passaggi

Le opposizioni continuano a protestare contro il decreto Sicurezza, che ha ottenuto la scorsa settimana il via libera della Camera, con 163 sì, 91 no e un astenuto.
Fra le misure principali introdotte ci sono quattordici nuove fattispecie di reato, nove nuove aggravanti. Il provvedimento si compone di 39 articoli e riprende le norme del ddl Sicurezza, licenziato a Montecitorio, che poi si era arenato al Senato, ma recepisce i rilievi del Quirinale. L'ufficio di presidenza delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato ha stabilito nei giorni scorsi la tempistica dei lavori sul provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il prossimo 10 giugno.
Martedì 3 giugno alle 13.30 è previsto l'avvio della discussione, nella stessa giornata alle 15 è fissata la scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti in commissione. L'esame degli emendamenti in commissione inizierà alle 16, alle 17 il provvedimento approderà in Aula per la discussione generale.
Le opposizioni hanno contestato l'intenzione della maggioranza di concludere l'iter a Palazzo Madama in una sola giornata di lavori, probabilmente con l'apposizione della questione di fiducia da parte del governo, come è già accaduto a Montecitorio. Il calendario dell'assemblea di palazzo Madama prevede al momento che i lavori sul decreto sicurezza si possano concludere "se necessario" al più tardi giovedì 5 giugno.
Secondo Francesco Boccia, capogruppo dem al Senato, si tratta di "un decreto pericoloso, che tradisce una paura terribile per il dissenso, da parte di questo governo. Nasce solo per propaganda e per coprire le divisioni nella maggioranza, proprio sul ddl Sicurezza, su cui il Parlamento lavora da quattordici mesi", dice in una intervista sull'edizione di Bari di Repubblica. "Il loro obiettivo è far vedere e raccontare la faccia più dura di questa destra, convinta che più carcere significhi più sicurezza. Ma è un racconto illusorio. Non ho mai visto risolvere il problema della Sicurezza chiudendo in carcere i bambini per qualsiasi reato, come prevede questo decreto".
"Già oggi, anche in Puglia, ci sono più minori nelle carceri con le mamme, anche se il numero di reati non e' aumentato", sottolinea il capogruppo Pd al Senato. (
Come è andata la manifestazione nazionale contro il decreto Sicurezza
Ieri si è tenuta a Roma una manifestazione nazionale contro il provvedimento considerato "repressivo" e "liberticida", da Piazza Vittorio Emanuele a piazzale Ostiense. Ha partecipato la "Rete No Ddl sicurezza", organizzatrice della manifestazione, oltre alla Cgil, Avs e Pd, una delegazione del M5s, diversi attivisti, tra cui i movimenti ambientalisti e studenteschi, che hanno sflilato dietro lo striscione ‘Alziamo la testa contro lo Stato di paura'. ‘Manganelli fallimento di Stato' e ‘Se loro fanno il fascismo, noi faremo la resistenza' erano gli slogan. Presenti al corteo anche bandiere della pace e per la Palestina.Secondo gli organizzatori, erano circa 150mila le persone scese in piazza.
"Dopo la giornata del 26 maggio, che ha visto cariche contro i manifestanti nel giorno dell'ingresso del dl alla Camera, oggi la partecipazione della società civile è più forte e numerosa che mai. La lotta contro il decreto sicurezza non si ferma con la sua approvazione al Senato" hanno detto gli organizzatori.
Alla finse sarebbero anche stati identificati una trentina di manifestanti, trovati con indumenti neri e fumogeni negli zaini. Secondo la questura si tratta perlopiù di studenti di istituti superiori della capitale. Altre dieci persone sono state identificate e allontanate lungo via XX Settembre, mentre sembravano intenzionate a dirigersi verso il Ministero dell'Economia. È stata infine identificata una persona che, in via Labicana, ha esposto una bandiera della Decima flottiglia Mas dall'ultimo piano di un palazzo.