Decreto Milleproroghe: Rai e Mediaset salve, sfratti “rimandati” e P. Iva “graziate”

Comincerà oggi alla Camera dei deputati l’esame del cosiddetto decreto Milleproroghe, ovvero “del disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Si tratta di un passaggio parlamentare molto atteso, al quale si è giunti dopo una vera e propria maratona notturna nelle commissioni competenti. Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, il testo definitivo chiarisce alcuni punti centrali del provvedimento ed è ora in fase di “valutazione” da parte dei gruppi parlamentari (ricordiamo che proprio nella giornata di oggi ci sarà l’incontro al Quirinale fra le delegazioni di Forza Italia e di Sinistra Ecologia e Libertà ed il Presidente della Repubblica Mattarella, ovviamente sul tema delle riforme costituzionali e del “metodo” imposto dalla maggioranza che sostiene il Governo Renzi).
Nel ddl di conversione (il decreto scadrà i primi giorni di marzo e non è escluso che il Governo possa decidere di porre la questione di fiducia, considerando che sarà poi necessario il secondo passaggio al Senato), dunque, scompare la “mazzata” a Rai e Mediaset sulle frequenze tv che era stata preannunciata nei giorni scorsi: i canoni non torneranno al livello del 2013, resta confermato lo “sconto” determinato dalla moltiplicazione dei canali di trasmissione e non sarà il Governo a determinare il costo dei canoni.
Novità anche per le partite Iva, per le quali è stato prorogato fino al 31 dicembre 2015 il vecchio regime dei minimi (in attesa della riforma complessiva promessa dalla Presidenza del Consiglio). Proroga anche per il blocco degli sfratti: nei prossimi 4 mesi saranno i giudici a poter determinare la sospensione dell’esecuzione dello sfratto nel caso in cui sia in corso un “passaggio da casa a casa”.