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De Micheli: “Nessun esproprio”. Ma Benetton si sfoga coi parenti: “Trattato come una cameriera”

Per la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, l’accordo tra governo e Aspi e il conseguente ridimensionamento di Atlantia non è stato un “esproprio”. Ma sembra pensarla diversamente Luciano Benetton, che si sfoga: “Ci stanno trattando peggio di una cameriera. Non possiamo accettare di essere trattati come ladri”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Per la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, l’accordo tra governo e Aspi non ha portato ad “alcun esproprio”. Ma per la famiglia Benetton la situazione sembra diversa: “Ci stanno trattando peggio di una cameriera”, confida Luciano ai suoi parenti ritenendo che la volontà era sin dall’inizio quella di arrivare a un esproprio. L’accordo tra il governo e Aspi porterà a un netto ridimensionamento di Atlantia nella società e, di conseguenza, dei Benetton. Il giorno dopo l’intesa a parlare è la ministra De Micheli in un’intervista a La Stampa.

De Micheli: nessun esproprio ai Benetton

Non c’è alcun esproprio”, sostiene con fermezza De Micheli nell’intervista. “C’è una soluzione industriale che evita la revoca della concessione ad Aspi e prevede la graduale uscita di Benetton. Abbiamo raggiunto un accordo per un'alternativa all'attuale governance”, afferma. Secondo De Micheli non è stata una decisione unilaterale del governo, ma è stata una “loro scelta”. Poi continua: “Le colpe le decide la magistratura, l'affidabilità di un concessionario la stabilisce il concedente, in questo caso il ministero delle Infrastrutture sulla base di perizie. Il nostro lavoro ha accertato che le concessioni erano troppo favorevoli ai privati. Abbiamo revisionato le concessioni. E abbiamo verificato una serie di gravi inadempimenti da parte del concessionario. Non solo sul ponte di Genova ma sull'intera rete autostradale italiana. Abbiamo trovato gravi problemi di affidabilità”. Infine, De Micheli ringrazia “tutte le forze della maggioranza. In particolare il Movimento 5 stelle che ha dimostrato l'intelligenza di accompagnare questa trattativa”.

Lo sfogo di Benetton: trattato peggio di una cameriera

È Repubblica a riportare quello che sarebbe stato lo sfogo di Luciano Benetton con i suoi parenti e i collaboratori più stretti: “Non mi sorprendono gli interessati attacchi politici di persone senza qualità. Mi indigna la sistematica opera di demonizzazione del nome della nostra famiglia, promossa dai vertici dello Stato. Mai mi sarei aspettato certi termini e certi toni pubblici dal premier Conte e da alcuni suoi ministri”. Tanto che Benetton parla di un “tentativo di un esproprio fin dal primo istante”. Che lo ha portato a essere “prostrato da una gravissima sofferenza personale, ma ancora deciso a combattere”.  Lo sfogo continua: “Ci stanno trattando peggio di una cameriera. Chi caccia una domestica da casa è obbligato a darle quindici giorni di preavviso. A noi, che per mezzo secolo abbiamo contribuito al boom economico dell'Italia, intimano di cedere i nostri beni entro una settimana. Non possiamo accettare di essere trattati come ladri, dopo aver distribuito tanta ricchezza e tanta cultura, non solo economica”.

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