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Ddl Zan, l’accusa di Renzi: “Pd ha preferito sventolare bandierina che portare a casa la legge”

“Questa legge Zan è fallita per colpa del Pd e del M5s, e vi racconto perché. È la loro arroganza unita alla loro incapacità di fare politica che ha affossato il ddl Zan. Per fare politica ci vogliono i voti parlamentari, non i like degli influencer. l Pd ha preferito sventolare una bandierina che portare a casa un risultato”: lo ha detto Matteo Renzi in un video messaggio sui social parlando di quanto accaduto ieri in Senato al ddl Zan.
A cura di Annalisa Girardi
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In un videomessaggio sui social Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha parlato di quanto accaduto ieri in Senato con il ddl Zan. Soprattuto dopo le accuse che sono state rivolte al suo partito: "Avverto il bisogno di dire come sono andate le cose ieri. Siamo oggetto di una campagna mediatica e social vergognosa. Io sono quello che ha firmato la legge sulle unioni civili, contro tutti anche contro coloro che mi danno oggi lezioni sui diritti, come i Cinque Stelle. Questa legge Zan è fallita per colpa del Pd e del M5s, e vi racconto perché. È la loro arroganza unita alla loro incapacità di fare politica che ha affossato il ddl Zan. Per fare politica ci vogliono i voti parlamentari, non i like degli influencer", ha detto.

E ancora: "Quando il passaggio è stato dalla Camera al Senato sono emersi dei problemi. Essenzialmente i concetti di identità di genere e di libertà di espressione e l'obbligatorietà di alcune iniziative nelle scuole, questi erano i punti aperti. Su questi in Senato non c'era la maggioranza. Il problema non era il mondo cattolico. Larga parte del mondo di sinistra non era d'accordo con alcuni punti sull'identità di genere. Cosa si fa quando non si ha la maggioranza su dei punti? Si cerca un accordo. È da maggio che chiediamo di trovare un'intesa. Il punto d'accordo era a portata di mano a luglio, ma Pd e Cinque Stelle hanno rinviato a dopo le amministrative. È scandaloso fare campagna sui diritti".

Per poi proseguire: "Siccome i numeri non c'erano, ho provato disperatamente a trovare un accordo. Dopo le amministrative Enrico Letta è andato in televisione ed è stato carino perché mi ha mandato un messaggio in cui diceva che avrebbe aperto sul ddl Zan all'accordo e di lavorarci insieme. Io ho detto che noi c'eravamo. Questo accadeva domenica scorsa: a quel punto si è fatto un tavolo di lavoro sperando di trovare un punto d'intesa sapendo che la destra metteva una pregiudiziale che se approvata avrebbe affossato il ddl Zan. Chi conosce le regole del Senato aveva visto questo pericolo. Io avevo detto che a voto segreto poteva succedere di tutto. Italia Viva ha cercato disperatamente di salvare tutto. Martedì alla riunione in Senato Zan, gli esponenti del Pd e dei Cinque Stelle hanno detto alla destra: ‘Questo è il testo, prendere o lasciare. Ritirate la vostra pregiudiziale'. Invece di dialogare hanno fatto muro contro muro dicendo che all'indomani tutti si sarebbero assunti le proprie responsabilità. Ecco, ora assumetevi le vostre responsabilità. Con questa scelta suicida avete distrutto il ddl Zan".

Renzi ha quindi risposto alle accuse contro il suo partito, affermando che lo scarto di voti che serviva per non affossare la legge è risultato ben superiore a quello che poteva essere il peso di Italia Viva: "C'erano almeno 40 franchi tiratori, come dicevo da mesi, inascoltato". Per poi concludere: "Politica vuol dire cercare di trovare le soluzione. Fare politica significa fare delle scelte che ti possono costare in termini di voti. Io sulle unioni civili mi sono preso gli insulti da chi diceva che avevo tradito la Costituzione e quelli di chi diceva che non avevo fatto abbastanza: io non cercavo più like o più followers, ma di avere una legge. Il Pd ha preferito sventolare una bandierina che portare a casa un risultato".

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