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Presidenza Trump

Dazi Usa, Trump rinvia scadenza negoziati dal 9 luglio al 1 agosto: cosa può succedere ai prodotti Ue

Gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% sulle importazioni dal Giappone e dalla Corea del Sud a partire dal 1° agosto. Lo ha annunciato il presidente Usa Donald Trump attraverso dei post su Truth. E intanto si continua a trattare tra Usa e Ue sui dazi reciproci, in vista della scadenza ora spostata dal 9 luglio al 1 agosto. Bruxelles è pronta comunque a rispondere con eventuali controdazi sui prodotti americani. “L’Europa dovrà dare prova di forza”, ha detto la presidente Ursula von der Leyen.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Mentre si avvicina il termine del 9 luglio fissato da Trump per chiudere i negoziati sui dazi, la Casa Bianca annuncia che il presidente degli Stati Uniti firmerà oggi un ordine che rinvia la scadenza per l'entrata in vigore di dazi più elevati su decine di economie, dall'Unione europea al Giappone. La scadenza del 9 luglio per l'introduzione di dazi più elevati sarà posticipata al 1°agosto, ha dichiarato ai giornalisti la portavoce Karoline Leavitt, aggiungendo che Trump affronterà la questione dei ‘dazi reciproci' con i leader stranieri entro il prossimo mese.

Prime lettere a Giappone e Corea del Sud: nuovi dazi del 25%

E intanto arrivano le prime lettere dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump ai partner commerciali. Le missive contengono ultimatum, proposte da ‘prendere o lasciare', in vista della scadenza delle trattative. Il presidente americano ha usato la sua piattaforma Truth Social per pubblicare le lettere ufficiali che sono state inviate al primo ministro del Giappone, Shigeru Ishiba, e al primo ministro della Corea del Sud Lee Jae-myung, per annunciare che nuove tariffe del 25% saranno emesse per i prodotti di entrambi i Paesi a partire dal primo agosto.

Per entrambi i Paesi, Trump cita persistenti squilibri commerciali. Le lettere avvertono sia il Giappone che la Corea del Sud di non reagire aumentando i propri dazi sulle importazioni, dicendo che in caso contrario l'amministrazione Trump aumenterà ulteriormente le tariffe sulle importazioni, che potrebbero danneggiare i settori automobilistico ed elettronico del Giappone e della Corea del Sud, due partner cruciali per gli Stati Uniti nel contrastare l'influenza della Cina. "Se per qualsiasi motivo decideste di aumentare i vostri dazi, qualunque sia l'importo che sceglierete di aumentare, sarà aggiunto al 25% che applichiamo noi", ha scritto Trump. Nei confronti del Giappone, lo ricordiamo, Trump ha già imposto tariffe del 50% su acciaio e alluminio, e del 25% sulle automobili. I dazi reciproci fino al 1 agosto saranno del 10%.

Era atteso che a partire da oggi l'inquilino della Casa Bianca avrebbe iniziato a inviare lettere a diversi Paesi con l'indicazione relativa ai nuovi dazi in vigore. La Casa Bianca ha poi fatto sapere che "Altre 12 nazioni riceveranno le lettere" del presidente Donald Trump: tra i Paesi colpiti Malesia, Kazakistan, Myanmar, Laos, Sudafrica, Indonesia, Bangladesh, Serbia, Cambogia.

Per quanto riguarda l'Unione europea, i negoziati sono proseguiti per tutto il fine settimana in vista della scadenza del 9 luglio, poi prorogata al 1 agosto, ultimo giorno per raggiungere un accordo commerciale. L'Ue sta cercando di evitare che i dazi, ora al 10%, raddoppino, o peggio arrivino anche a livelli più alti, come annunciato da Trump.

Per il momento l'Ue non ha ricevuto lettere analoghe a quelle di Giappone e Corea del Sud, ma le trattative vanno avanti, secondo quanto ha fatto sapere il commissario europeo all'Economia, Valdis Dombrovskis: "Le domande relative alle lettere inviate dagli Stati Uniti dovrebbero essere indirizzate agli Stati Uniti. Allo stato attuale, non mi risulta che la Commissione abbia ricevuto questa lettera", ha detto nella conferenza stampa al termine della riunione dell'Eurogruppo. "Sono stati compiuti progressi verso un accordo di principio durante i negoziati svoltisi la scorsa settimana, e venerdì si è tenuta una discussione con gli Stati membri sullo stato dei negoziati. Ora stiamo proseguendo il lavoro con noi, sia a livello tecnico che politico, e il nostro obiettivo rimane quello di trovare un accordo prima della scadenza fissata del 9 luglio", aveva aggiunto, prima dell'annuncio della Casa Bianca della proroga al 1 agosto.

Trump pubblica lettere inviate a Malesia e Kazakistan

Dopo Giappone e Corea del Sud, Donald Trump pubblica le lettere inviate a Malesia e Kazakistan che, dal 1 agosto, avranno tariffe del 25% sui loro prodotti destinati agli Stati Uniti.

Dazi del 40% per Myanmar e Laos, 30% per Sudafrica

Donald Trump imporrà dazi del 40% al Myanmar e al Laos dall'1 agosto, si legge nelle lettere pubblicate online. Per il Sudafrica, Paese che da tempo il presidente Usa critica per il trattamento riservato ai bianchi, le tariffe sono fissate al 30%.

Da Trump Lettere a Indonesia e Bangladesh: nuovi dazi

Il presidente Usa ha annunciato anche dazi al 32% per l'Indonesia e al 35% per il Bangladesh. Anche in questo caso pubblica su ‘Truth' le lettere da lui inviate ai capi di stato stranieri.

Nuovi dazi contro la Serbia e la Cambogia dal 1 agosto

Gli Stati Uniti hanno deciso di imporre il 35% di dazi sulle importazioni in Usa dalla Serbia. Le nuove misure entreranno in vigore dall'1 agosto. Donald Trump lo ha annunciato in una lettera inviata al presidente serbo Aleksandar Vucic, e pubblicata integralmente sul social Truth. E sempre l'amministrazione americana ha annunciato dazi al 36% alla Cambogia.

Tonfo Wall Street: peggiora con i dazi

Wall Street peggiora con i dazi di Donald Trump. Il Dow Jones perde l'1,44% a 44.186,03 punti, il Nasdaq cede l'1,26% a 30.340,96 punti mentre lo S& 500 lascia sul terreno l'1,21% a 6.203,50 punti.

A che punto è la trattativa sui dazi di Trump

Facciamo un piccolo passo indietro. La trattativa con Usa-Ue si è aperta lo scorso 2 aprile, quando gli Stati Uniti hanno annunciato dazi reciproci a tappeto a tutti i Paesi. In un primo momento Trump aveva imposto dazi al 20% contro l'Ue, per poi concedere una pausa di 90 giorni fino al 9 luglio, con dazi al 10%, per cercare di raggiungere un accordo. A metà scadenza po il tycoon aveva alzato il tiro, evocando tariffe al 50% per l'Ue, più del doppio rispetto a quelle annunciate lo scorso 2 aprile. L'Ue per il momento subisce dazi del 50% su acciaio e alluminio, e del 25% sulle automobili.

Oggi pomeriggio si è riunito il Coreper, Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l'Ue, che preparano le riunioni ministeriali del Consiglio, per parlare della situazione nei rapporti commerciali tra Unione europea e Stati Uniti. La trattativa viene portata avanti dalla Commissione europea, e il Coreper è la sede in cui tipicamente aggiorna i Paesi sul negoziato. Al termine della riunione sul dossier dazi, a cui ha partecipato il commissario Ue Maros Sefcovic che ha fatto un report sulla sua missione negli Usa e sui successivi contatti nel weekend con i negoziatori statunitensi, è emerso che al momento non è stata trovata nessuna intesa. Intanto i colloqui tra la Commissione e Washington continueranno e un nuovo Coreper è previsto mercoledì.

Ieri la presidente della Commissione Ue von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Trump si erano parlati al telefono, e tra di loro ci sarebbe stato un "buono scambio", secondo quanto riferito da un portavoce dell'Ue. "Ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avuto una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo scambio è stato positivo, posso confermare che il presidente degli usa continua ad essere in contatto con i singoli capi di stato dell'Unione europea", aveva detto il portavoce della commissione europea Olof Gill nel corso dell'incontro quotidiano con la stampa a palazzo Berlaymont.

Un primo indizio sull'esito delle trattative possono darlo le ultime dichiarazioni della presidente dell'esecutivo Ue Ursula von der Leyen: "Non posso promettere che in futuro saremo sempre d'accordo su tutto, ma posso promettere che saremo sempre pronti a lavorare per il compromesso e per l'unità: quando la Commissione si riunirà con gli Stati Uniti per negoziare sul commercio e sulle tariffe, l'Europa dovrà dare prova di forza", ha dichiarato la presidente della Commissione europea, nel corso del dibattito in plenaria al Parlamento europeo sulla mozione di censura contro la Commissione presentata da 73 deputati e a prima firma dell'eurodeputato rumeno del gruppo Ecr, Gheorghe Piperea. È il segnale che l'Ue è pronta a rispondere, nel caso in cui le cose dovessero mettersi male, e cioè nel caso in cui gli Stati Uniti dessero seguito per esempio alla minaccia di una tariffa del 17% su tutte le importazioni Usa del settore agroalimentare dall'Europa, se le aziende americane non otterranno ampie esenzioni dai regolamenti europei. Una misura del genere danneggerebbe un settore che oggi vende negli Stati Uniti beni per 48 miliardi di euro l'anno. Nei giorni scorsi è emersa l'ipotesi di eventuali controdazi sui prodotti Usa per circa 90 miliardi di euro.

Sul tavolo comunque ci sarebbero diversi scenari. Ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che in ogni caso dazi al 10% non sarebbero "insopportabili" per la nostra economia, lasciando intendere che l'ipotesi "zero dazi" è praticamente tramontata. Il vicepremier azzurro ha però fatto intendere di non sapere cosa accadrà, perché alla fine l'ultima parola spetterà a Trump. "Chi afferma" che i "nuovi dazi non sono un problema per le nostre imprese e l'export italiano o è in malafede o non capisce nulla di economia reale. Peraltro esponenti di FdI sostenevano che l'amicizia con Trump avrebbe evitato i dazi all'Italia mentre Salvini e Vannacci che i dazi ci fanno bene", ha scritto sui social il presidente ed europarlamentare del Partito democratico, Stefano Bonaccini.

Secondo quando emerso dai negoziati fino ad ora, gli Stati Uniti dovrebbero dividere i partner in tre categorie: quelli con cui hanno un accordo di massima, che vedranno dazi al 10% o in prospettiva ridotti; quelli che vedranno aumentare i dazi al 20%; quelli che secondo la Casa Bianca potrebbero subire dazi più elevati.

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