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Crollo ponte Morandi a Genova

Danilo Toninelli: “La ricostruzione del Ponte Morandi a Fincantieri, sarebbe folle affidarla ad Autostrade”

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha annunciato l’intenzione di affidare la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova a Finacantieri: “Potremmo affidare i lavori per la ricostruzione del viadotto direttamente a un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche come Fincantieri”.
A cura di Charlotte Matteini
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È in arrivo il decreto per la città di Genova. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. Nel corso di un'audizione alla commissione Ambiente della Camera, il titolare del Mit ha dichiarato che il decreto verrà approvato venerdì 14 settembre in Consiglio dei ministri e ha inoltre spiegato che il decreto è molto importante perché conterrà una serie di norme che consentiranno di erogare "un aiuto alle famiglie in tema di mutui e un aiuto alle imprese con agevolazioni fiscali".

"Vogliamo che Genova torni alla sua quotidianità, ripartendo dalla ricostruzione del ponte, i cui lavori dovranno ultimarsi al più tardi tra un anno. Aggiungo, ed il governo è compatto su questo, che i lavori di ricostruzione del ponte non possono essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità a non farlo crollare. Consentire ad Autostrade per l'Italia di ricostruire il ponte sarebbe una follia e sarebbe irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime del crollo del Morandi", ha proseguito Toninelli.

"La ricostruzione del Ponte sarà il primo obiettivo", ha sottolineato Toninelli, evidenziando che, partendo dalle regole attuali del Codice degli Appalti, sulla base dell'eccezionalità, "potremmo affidare i lavori per la ricostruzione del viadotto direttamente a un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche come Fincantieri". Nel decreto non ci sarà solo la parte su Genova, ma anche interventi sulla manutenzione.

Per quanto riguarda le concessioni autostradali, il ministro delle Infrastrutture si impegna a dare un "segnale di svolta ben preciso: d'ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione, dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico che il Paese".

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