Dal Consiglio dei Ministri novità su fisco, auto e pensioni

La tanto attesa riunione del Consiglio dei Ministri è iniziata oggi alle 16 con un’ora di ritardo. Prima dell’incontro vi è stata una consultazione tra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il Ministro dell’economia Giulio Tremonti. All’ordine del giorno la discussione della manovra economica e la delega per la prossima riforma del fisco. La prima decisione arrivata dal CdM è stata l’approvazione del decreto rifiuti anche se con il voto contrario della Lega Nord. Tremonti è sempre più convinto di essere sulla strada giusta con un ferreo controllo dei conti pubblici, ma si dice anche convinto che si debba continuare, non avendo alternative. I capigruppo intanto hanno deciso che la manovra economica sarà discussa prima in Senato e poi in aula a Montecitorio tra il 25 e il 30 luglio.
Dalle prime indiscrezioni pervenute grosse novità per il mondo del lavoro. È prevista anche per l’anno prossimo una tassazione agevolata del reddito dei lavoratori proveniente da premi di produttività, qualità o efficienza, limitata però alla reale disponibilità di fondi stanziati con la legge di stabilità. Un correttivo rispetto alla prima stesura è stato fatto sulla normativa delle pensioni: le donne non andranno in pensione subito a 65 anni ma è previsto un aumento graduale dei requisiti anagrafici a partire dal 2020 fino ad arrivare a regime nel 2032; non sono più previsti neanche aumenti per i contributi dei collaboratori. Una stretta invece sulle assenze dei dipendenti pubblici che avranno la visita fiscale già dal primo giorno di assenza se si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.
Novità ci saranno anche per i cittadini con reddito elevato, infatti probabilmente saranno tassate le auto di media e alta cilindrata, cioè sopra oltre i 125 chilowattora, e sono previsti per le transazioni finanziarie il pagamento di un bollo pari allo 0,15%, e una tassa al 35% sul trading delle banche.
Per quanto riguarda il mondo dello spettacolo non è previsto nessun taglio, secondo quanto riferisce lo stesso Ministero dei beni culturali, quindi nessuna rimodulazione delle risorse per spettacoli ed istituzioni culturali, anzi per il prossimo anno si potrà destinare il 5 per mille dell'Irpef anche alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali. Per lo spettacolo prevista anche la riforma di Cinecittà che diventerà una società più piccola che si dedicherà unicamente alla promozione, distribuzione e conservazione del patrimonio cinematografico.
Per quanto riguarda i finanziamenti alle Regioni e agli enti locali si introduce la norma che premia i Comuni virtuosi come più volte richiesto dalla Lega Nord, nessun taglio quindi dal 2013 agli enti locali virtuosi.
Per quanto riguarda l’aumento dell’Iva e l’introduzione delle due aliquote irpef all'11% e al 21% ancora non è chiaro se saranno approvate subito o saranno previste nella legge delega per la riforma fiscale.
Il CdM è stato sospeso è dovrebbe riprendere a breve, secondo alcune indiscrezioni, per discutere sulla parte relativa ai tagli ai costi della politica contenuti nella manovra.