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D’Alema contro Renzi: “Non si può ingannare la gente e promettere meno tasse. È berlusconismo”

In un’intervista al Fatto Quotidiano, l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema attacca Renzi e l’esecutivo Gentiloni: “Gentiloni non può più procedere in assoluta continuità con Renzi. Non si può ingannare la gente dicendo che dalla prossima legislatura avremo un sacco di soldi in più violando i patti europei. Questo è berlusconismo di risulta”.
A cura di Charlotte Matteini
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L'uscita del libro di Matteo Renzi sta rinfocolando lo scontro politico tra il segretario del Partito Democratico e i leader dei partiti della cosiddetta "sinistra a sinistra del Pd". Così, dopo le critiche avanzate dallo scissionista Pier Luigi Bersani, che ha abbandonato solo pochi mesi fa il Partito Democratico proprio a causa del deterioramento dei rapporti con l'allora segretario dimissionario, oggi è il turno dell'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Intervistato dal Fatto Quotidiano, D'Alema critica aspramente i contenuti del libro di Matteo Renzi, sostenendo di essere d'accordo con Enrico Letta quando parla di "disgusto": "Renzi ha impedito che Enrico Letta diventasse presidente del Consiglio europeo e questa era una proposta della Merkel. C'è un episodio rivelatore che mi ha colpito molto, quando Renzi scrive nel suo libro che sua figlia chiede se è certo dell'abiura del dalemismo da parte di Orfini. È aberrante, questa è educazione all'odio, è l'elogio del tradimento. Se questi sono i principi educativi, c'è da essere seriamente preoccupati". Proseguendo, Massimo D'Alema parla della futura coalizione di centrosinistra che intende realizzare con l'aiuto di Mdp, partito che ha fondato insieme agli scissionisti Bersani e Speranza, e quello dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

"A sinistra ora c'è un nucleo di partenza composto da Mdp e Campo Progressista di Pisapia, io immagino a conclusione di questa fase una consultazione popolare a novembre", rivela D'Alema auspicando dunque lo svolgimento delle primarie di coalizione "senza truppe cammellate per realizzare un manifesto, un programma, una lista unitaria per le elezioni. Serve un leader unitario, non un candidato premier". Riguardo la possibilità di una sua candidatura in prima linea, D'Alema frena: "A me sembra molto prematuro. Noi ci batteremo contro i capilista bloccati, ma se ci saranno, decideranno gli elettori con le primarie".

Proseguendo, D'Alema analizza la caratura politica di Giuliano Pisapia ed esprime un suo giudizio, auspicando un ripensamento dell'ex sindaco di Milano, che proprio nel pomeriggio di ieri ha annunciato di non avere alcuna intenzione di candidarsi alle prossime elezioni politiche: "Pisapia ci ha fatto fare un salto di qualità nel percorso per un nuovo soggetto politico di centrosinistra, rappresenta un valore aggiunto, come Mdp lo sosterremo. Spero che cambi opinione. Quando un leader genera speranza ha il dovere di confrontarsi con il voto popolare". Secondo D'Alema, per la sinistra è necessario presentarsi alle prossime elezioni con "un soggetto unitario. Fratoianni è un simpatico giovanotto, a volte inutilmente polemico. Finiamola con le punzecchiature, ci vuole un atto di generosità. Non possiamo fare una nuova e perdente Sinistra Arcobaleno".

Sul governo Gentiloni, invece, Massimo D'Alema sostiene che "Gentiloni non può più procedere in assoluta continuità con Renzi. Non si può ingannare la gente dicendo che dalla prossima legislatura avremo un sacco di soldi in più violando i patti europei. Questo è berlusconismo di risulta". "In Europa il Pd conta meno. Avrebbe dovuto utilizzare il suo peso per impostare una profonda riforma dei trattati, invece ha usato la sua forza contrattuale per chiedere un po' di soldi e flessibilità. Gli investimenti non possono essere calcolati nel rapporto deficit-Pil, ci vuole un grande piano di investimenti. Meno tasse per tutti è uno slogan vecchio ed è immorale riprenderlo aumentando il debito", spiega D'Alema, bocciando la proposta di Renzi che mira a chiedere alla Ue un aumento del deficit al 2,9% per 5 anni per ottenere una somma pari a circa 30 miliardi di euro per abbassare il cuneo fiscale. "Il numero dei poveri aumenta costantemente, i dati sono drammatici. Le politiche del governo sono fallimentari, non hanno determinato alcun cambio di tendenza".

In conclusione, D'Alema analizza la cosiddetta questione migranti: "Sapere che siamo l'ultimo Paese in Europa per aiuti allo sviluppo? Ci vuole una faccia di tolla a dire ‘aiutiamoli a casa loro‘. Ci sono precise responsabilità. Il governo Renzi ha accettato una deroga che prevede la possibilità di sbarco nei porti italiani anche per la navi battenti altra bandiera". "Quanto al populismo, Salvini non mi meraviglia, la Lega ha una coloritura razzista ma assisto a uno slittamento a destra del M5s. La mia impressione è che lancino messaggi per fare un governo con l'appoggio esterno della Lega. Anche questo per noi è un terreno di competizione: cosa faranno gli elettori di sinistra del M5s delusi?".

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