Crosetto dice che i giovani di FdI che cantavano cori fascisti a Parma vanno presi a calci e mandati via

I cori fascisti e gli inni a Benito Mussolini intonati dai membri di Gioventù nazionale a Parma, nella sede di Fratelli d'Italia, sono "qualcosa che nulla ha a che fare" con il partito. A dirlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, che nel 2012 fu uno dei tre fondatori di FdI, insieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Non solo, ha aggiunto Crosetto: "Quelle persone vanno prese a calci e mandate via".
Il caso ha agitato la politica nazionale nella giornata di ieri, con la circolazione di un video che mostrava la sede di FdI a Parma. All'interno, nella serata del 28 ottobre, si trovavano i membri di Gioventù nazionale, l'organizzazione giovanile del partito. E fin dall'esterno si sentivano cori fascisti urlati a squarciagola: "Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un bordello col manganello e le bombe a man", tra le frasi cantante. E poi l'inno a Mussolini: "Duce, Duce, Duce!".
Da tutti i partiti dell'opposizione è arrivata una dura condanna e la richiesta di un intervento di Giorgia Meloni, che invece non ha parlato della vicenda. Da Fratelli d'Italia, invece, è arrivata una reazione rapida: il partito ha fatto sapere che quella sezione di Gioventù nazionale era già stata commissariata, poco prima della diffusione del video. Non è chiaro se ci saranno altri provvedimenti interni, ad esempio per individuare chi si trovava materialmente in quella sede a cantare inni fascisti e allontanarlo dalla giovanile.
È quello che ha chiesto Crosetto: che siano "presi a calci e mandati via". Nella risposta di ieri, però, i vertici di FdI non hanno detto quali misure saranno effettivamente prese. Dopo l'annuncio del commissariamento è partito subito il contrattacco: "Non accettiamo lezioni dalla sinistra", hanno ripetuto diversi membri del partito, elencando episodi di esponenti del Pd che hanno partecipato a manifestazioni di protesta o, in un caso, indossato una maglietta che aveva un riferimento alle Brigate rosse.
Il ministro Crosetto è il più autorevole esponente di Fratelli d'Italia ad aver preso posizione sulla vicenda finora, anche se le sue parole sono state raccolte da giornalisti a margine di un evento elettorale, e non sono arrivate in un comunicato spontaneo. Come detto, sia Giorgia Meloni sia Ignazio La Russa (altri due co-fondatori del partito, nonché le due maggiori cariche dello Stato occupate da FdI) sono rimasti in silenzio finora.
Va sottolineato, comunque, che le parole del ministro della Difesa su come episodi di questo tipo siano "qualcosa che nulla ha a che fare con Fratelli d'Italia" suonano piuttosto lontane dalla realtà. Fanpage.it nel 2024 ha documentato direttamente quanto fosse pervasiva in Gioventù nazionale la presenza di rimandi al fascismo e all'estrema destra.
All'epoca la risposta del partito è stata un attacco al giornale, seguita da ben poche conseguenze interne. Mentre oggi FdI è tornata a cercare di ‘ripulire' il volto del suo movimento giovanile. Resta da vedere se, dopo le parole di Crosetto qualcosa cambierà davvero per i giovani di Parma.