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Crisi di governo 2019

Crisi di governo, Salvini non ha i numeri in Parlamento: 159 i no al voto subito sulla sfiducia

L’Aula del Senato boccia tutte le mozioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che chiedevano di anticipare la sfiducia al presidente del Consiglio Conte. M5S, Partito democratico e Liberi e uguali hanno la meglio sugli avversari, con 159 voti contro 124. È nata una nuova maggioranza in Parlamento?
A cura di Annalisa Cangemi
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La crisi di governo si aprirà formalmente il prossimo 20 agosto. Il dato principale che emerge dalla votazione di oggi pomeriggio è che si è delineata una nuova maggioranza in Senato. Il voto, che si è svolto alle 19, e che ha stabilito sul calendario dei lavori, ha certificato che Salvini e la Lega sono stati battuti: sono state bocciate infatti tutte le mozioni che chiedevano di anticipare la sfiducia al presidente del Consiglio Conte, con 159 voti contro 124.

Non passano dunque le proposte presentate da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Il Carroccio premeva per anticipare la discussione e il voto sulla sua mozione di sfiducia al capo dell'esecutivo a domani pomeriggio, 14 agosto, dopo la commemorazione a Genova delle vittime del crollo del ponte Morandi. Fratelli d'Italia volevano si tenesse il voto nella stessa giornata del 20, mentre Forza Italia avevano chiesto di far riferire Conte in Aula già stasera.

Decisivi i voti del M5S, Partito democratico e Liberi e uguali. Qualche commentatore parla già di una nuova maggioranza, formatasi a seguito della crisi di governo per contrastare Salvini, ma è presto per stabilirlo. Oggi pomeriggio durante la conferenza stampa era stato lo stesso Renzi a dare ormai per certa l'esistenza di una nuova maggioranza, che potrebbe far nascere un governo ‘istituzionale', un governo di responsabili, con dentro Pd e M5S.

Martedì prossimo alle 15, il presidente del Consiglio terrà le sue comunicazioni a Palazzo Madama. È stata dunque confermata la data che era stata fissata ieri, a maggioranza, nella conferenza dei capigruppo. L'intervento di Matteo Salvini, prima del voto in Aula, ha spiazzato i Cinque Stelle, dicendosi pronto a votare subito il taglio di 345 parlamentari, chiesto a gran voce dai pentastellati. Una mossa a sorpresa, esposta in Aula tra proteste e continue interruzioni soprattutto da parte del Pd, pensata forse per uscire dall'angolo, ribadendo comunque l'urgenza di dare la parola agli italiani.

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