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Cosa sono i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni alla base dell’autonomia differenziata

I livelli essenziali delle prestazioni, o Lep, sono un meccanismo necessario per realizzare l’autonomia differenziata su cui lavora il governo Meloni. Si tratta di soglie minime di servizi che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale. Sono previsti esplicitamente dall’articolo 117 della Costituzione.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni è al lavoro sulla proposta di autonomia differenziata delle Regioni. Ieri è stata diffusa una nuova bozza del testo del decreto legge sull'argomento, che è stato elaborato dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Una delle novità più importanti della bozza del testo è che anche la sanità rientra tra gli ambiti a cui si può applicare l'autonomia, e quindi anche alla sanità si applicheranno i Lep, o "livelli essenziali delle prestazioni". Questi saranno vincolanti per approvare l'autonomia delle Regioni.

A definirli deve essere il governo, che ha creato una Cabina di regia apposita. I Lep sono i livelli minimi che i servizi pubblici devono raggiungere. Ad esempio, il numero di posti in asilo nido che devono essere garantiti ogni 100 bambini, o anche – in un certo senso – il fatto che ci debba essere un ufficio dell'anagrafe in ogni Comune italiano.

Cosa sono i Lep e a cosa servono

L'acronimo Lep, come detto, indica i livelli essenziali delle prestazioni. Si tratta dei livelli minimi di servizi che devono essere garantiti su tutto il territorio italiano in modo uniforme: riguardano i diritti civili e sociali dei cittadini, e per questo è necessario che siano sempre rispettati nei servizi pubblici.

Per la maggior parte dei servizi di cui si occupa lo Stato esistono dei Lep, cioè degli standard minimi che devono essere in ogni caso raggiunti. A stabilirli è una legge nazionale che fissa dei paletti da rispettare per le amministrazioni regionali e locali. Infatti la Costituzione, all'articolo 117 (che si occupa del rapporto tra Stato e Regioni) dice esplicitamente che "lo Stato ha legislazione esclusiva" sulla "determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti  su tutto il territorio nazionale".

In concreto: per le questioni di cui si occupano le Regioni (come la sanità, appunto, ma anche i trasporti pubblici, o l'istruzione), tocca allo Stato stabilire i livelli minimi che devono comunque essere garantiti a tutti i cittadini. A prescindere dalle decisioni che le amministrazioni regionali prendono in quei settori, i Lep vanno sempre rispettati. E, dall'altra parte, lo Stato deve garantire che gli enti locali (Comuni, province, Regioni) abbiano i fondi sufficienti per rispettarli.

In molti settori pubblici, però, i Lep non sono ancora stati definiti. Il fatto che lo Stato – in particolare il governo – non abbia fissato i paletti per i livelli minimi delle prestazioni, da una parte questo solleva le Regioni da obblighi più stringenti, mentre dall'altra evita allo Stato di dover fornire più risorse economiche. L'altra conseguenza è che i servizi restano diseguali sul territorio italiano, con le Regioni più ricche che possono garantire una qualità più alta e quelle più povere che restano indietro.

Chi definisce i livelli essenziali delle prestazioni

Il procedimento per fissare i Lep è piuttosto complesso. Lo Stato non deve solo fissare una soglia, ad esempio il numero di posti letto ogni 1000 abitanti che devono essere presenti negli ospedali. Deve anche calcolare quanto costa raggiungere quella soglia (cioè i cosiddetti ‘costi e fabbisogni standard') e assicurarsi che, in tutta Italia, gli ospedali abbiano a disposizione le risorse (economiche, di personale…) per garantire questo livello. Se così non è, sempre il governo deve stabilire le risorse economiche necessarie a raggiungerlo.

Il compito di svolgere tutte queste operazioni è del governo. In particolare, i livelli essenziali delle prestazioni – e i costi e fabbisogni standard – devono essere stabiliti con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm). L'ultima legge di bilancio del governo Meloni ha stabilito la creazione di una Cabina di regia per i Lep, che raccoglie la presidente del Consiglio Meloni, il ministro per gli Affari regionali Calderoli, altri ministri competenti e i rappresentanti di Regioni, province e Comuni. Nei prossimi mesi, questa dovrebbe mettersi al lavoro per stabilire i Lep.

Ad adottare i livelli essenziali delle prestazioni, quindi, sarà il governo. Se, una volta stabiliti, i Lep dovessero poi cambiare, le Regioni avranno il dovere di rispettarli. Ovviamente, dall'altra parte lo Stato avrà anche il dovere di riconoscere i fondi necessari a mantenere i nuovi Lep.

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