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Cosa può decidere il Consiglio europeo sulla questione migranti

Per ora la discussione è ancora in una fase preliminare, ma Von der Leyen ha detto che si è parlato di “rafforzare l’operazione di ricerca e soccorso” in mare e di “migliorare le percentuali di rimpatri” dei migranti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Giorgia Meloni è partita per Bruxelles dopo giorni di dibattito in Parlamento, praticamente incentrato tutto su un tema: i migranti. Dal Consiglio europeo la presidente italiana ha bisogno di tornare con dei risultati, dopo aver detto per settimane di essere riuscita a riportare la questione al centro dell'agenda Ue. Nella giornata di oggi sono arrivate diverse indicazioni: prima la presidente della Commissione Von der Leyen ha detto di essere favorevole all'aumento del numero di ingressi regolari di lavoratori da Paesi esterni all'Unione, poi ha definito "positiva" l'esperienza italiana dei corridoi umanitari.

Durante l'incontro ha preso la parola Meloni: "Se la Tunisia crolla del tutto si rischia una catastrofe umanitaria, con 900mila rifugiati", ha detto la presidente del Consiglio, ponendo l'attenzione su quanto sta accadendo in Nordafrica. Poi la leader italiana ha anche ringraziato la Commissione per il lavoro svolto e per la lettera arrivata all'indomani della tragedia di Cutro. Meloni ha anche sottolineato che servono azioni rapide per evitare che le organizzazioni criminali continuino a controllare le rotte migratorie del Mediterraneo. La presidente del Consiglio, infine, ha chiesto che venga rafforzata l'attività Sar – a livello europeo – e che ci sia una stretta sui rimpatri.

A fine giornata parla Von der Leyen: "Tra le misure operative discusse questa sera c'è il rinforzo delle operazione di ricerca e soccorso da parte dei nostri partner nordafricani e il miglioramento delle percentuali di rimpatri", ha spiegato la presidente della Commissione europea. "Nel corso dell'interessante dibattito sulla migrazione sono stati espressi sostegno e approvazione per il modo in cui si è accelerato il lavoro e abbiamo concordato che ci torneremo al Consiglio di giugno – ha spiegato il presidente Michel – non per riaprire la discussione ma per avere un altro aggiornamento".

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