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Cosa prevede la riforma degli ammortizzatori sociali approvata con la manovra

La riforma degli ammortizzatori sociali entra in vigore dopo l’approvazione della manovra. Diverse le novità: dalla Cassa integrazione alla disoccupazione. Il ministro Orlando esulta: “Una riforma universalistica che interviene sulle disomogeneità esistenti per realizzare una maggiore equità generale del sistema”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Con l'approvazione della manovra economica del governo è entrata in vigore anche la riforma degli ammortizzatori sociali, voluta dal ministro Orlando e concordata con i sindacati dopo mesi di incontri. Si va dalla revisione delle regole per chiedere la disoccupazione all'estensione dei contratti di solidarietà. "Una riforma universalistica che interviene sulle disomogeneità esistenti per realizzare una maggiore equità generale del sistema", l'ha definita il ministro del Lavoro. "L’obiettivo che ci siamo dati è che nessuna lavoratrice e nessun lavoratore rimanga escluso dal sistema di protezione sociale – sia in costanza di rapporto di lavoro sia in mancanza di occupazione – e che vi sia un miglioramento delle prestazioni, sia in termini di durata che di trattamento". Con questa riforma, ha spiegato il ministro del Lavoro, "per 12,4 milioni di persone ci saranno nuove o maggiori protezioni sociali". Certo "è un primo passo, ma abbiamo intrapreso la strada giusta sulla quale proseguire". Vediamo insieme di cosa si tratta.

I contenuti della riforma degli ammortizzatori sociali sono riassunti nelle slide del ministero, a partire dalla Cassa integrazione guadagni (la Cigs): viene estesa a tutti i settori e riconosciuta a tutte le imprese con più di 15 dipendenti per le causali di riorganizzazione aziendale, crisi aziendale e contratto di solidarietà. E a proposito di questi ultimi: viene incentivato il ricorso, con la riduzione media oraria che passa dal 60% all'80% e quella complessiva massima passa dal 70% al 90%. Le transizioni occupazionali "vanno sostenute salvando i posti di lavoro". Perciò ai datori che hanno più di 15 dipendenti può essere concesso un ulteriore anno di integrazione salariale straordinaria. Inoltre le imprese che assumono avranno un incentivo economico pari al 50% della Cigs autorizzata e non utilizzata. La Cassa integrazione salariale operai agricoli (Cisoa) viene estesa anche ai lavoratori del settore della pesca.

I Fondi di solidarietà bilaterali vengono estesi a tutti i datori di lavoro, a prescindere da quanti dipendenti abbiano. Stesso discorso per il Fondo di integrazione salariale (il Fis), che viene esteso a tutti i datori di lavoro che appartengono a settori o tipologie che non rientrano nella Cassa integrazione guadagni ordinaria. È prevista anche una premialità per le piccole aziende che non lo utilizzano per almeno due anni.

I lavoratori in Cassa integrazione straordinaria parteciperanno a "processi di formazione o di riqualificazione". Cambiano i requisiti per ricevere la Naspi – il sussidio di disoccupazione – da 30 giornate nell'ultimo anno a 13 settimane negli ultimi quattro. Viene anche estesa agli operai agricoli. La Dis-Coll passa da 6 mesi a un anno. Il contratto di espansione viene esteso anche alle imprese più piccole. E infine comincia l'attuazione del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), previsto nel Piano di ripresa e resilienza, sulle politiche attive del lavoro.

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