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Cosa prevede il ddl Ferragni approvato in Cdm: le regole per la beneficenza e le multe dopo il caso Balocco

Approvato oggi il ddl Ferragni dopo il caso Balocco. Il Cdm ha varato le nuove regole per fare beneficenza in Italia, con l’obbligo di indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario della beneficenza: si rischiano multe da 5mila a 50mila euro, fino alla sospensione dell’attività.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è concluso il Consiglio dei ministri, che ha esaminato oggi diverse questioni, dal provvedimento sull'Election day, che stabilisce un'unica data per il voto di amministrative e europee, ai ddl Beneficenza e Cybersecurity, con una stretta sugli hacker. Nel cosiddetto ddl Ferragni, dal nome dell'influencer indagata per truffa aggravata per il caso del pandoro Balocco, sono contenute norme sulla trasparenza: ad esempio vengono specificate le informazioni obbligatorie da indicare sul prodotto venduto a scopo benefico.

All’ordine del giorno c'era anche il ddl ‘recante disposizioni concernenti la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali', in vista anche della missione navale nel Mar Rosso a cui parteciperà anche il nostro Paese, e tre decreti legislativi con ‘disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane', ‘disposizioni sul funzionamento del Consiglio della magistratura militare e sull’ordinamento giudiziario militare' e ‘disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale'.

Tra le misure che sono state varate c'è anche la prestazione universale per anziani ultraottantenni, che prevede 1000 euro in mese, dal 1 gennaio 2025, per le persone non autosufficienti indigenti e gravissimi.

Cosa dice il ddl Ferragni con le nuove norme per fare beneficenza in Italia

Il provvedimento appena approvato in Consiglio dei ministri include nuove regole per fare beneficenza in Italia, alla luce anche del caso dell'influencer Chiara Ferragni.

Il testo del ddl è composto da 4 articoli, in cui si fissano le informazioni che i produttori sono tenuti a dare sulle attività di beneficenza, le modalità e i tempi di comunicazione all'Autorità garante per il mercato e la concorrenza, e le sanzioni, che vanno da 5.000 a 50mila euro. Inoltre si stabilisce che il 50% ricavato delle eventuali sanzioni servirà a iniziative solidaristiche.

Il ddl disciplina "l'obbligo di riportare sulle confezioni, anche tramite adesivi, alcune informazioni specifiche tra cui l'importo complessivo destinato alla beneficenza, ovvero il valore percentuale sul prezzo di ogni singolo prodotto", ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. L'obiettivo, ha aggiunto, è che "il consumatore sappia con certezza quale parte del ricavato vada a iniziative solidaristiche". Si stabilisce inoltre che i soggetti, sia produttori di beni che professionisti, debbano "comunicare all'Antitrust che intendono attivare questa attività promozionale e il termine entro cui è stato effettuato il versamento dell'importo". .

Enti religiosi e terzo settore esclusi dalle nuove regole

Il disegno di legge in materia di trasparenza sui prodotti venduti con finalità di beneficenza "non riguarda le attività da parte degli enti non commerciali per i quali resta vigente quanto previsto dal codice del terzo settore, né gli enti appartenenti alle confessioni religiose". Lo ha specificato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

Il commento di Chiara Ferragni

"Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali", si legge in una nota firmata da Chiara Ferragni, uscita subito dopo l'ok al ddl che riguarda la beneficenza. "Questo disegno di legge consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall'altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura essere accusato di commettere un’attività illecita", ha aggiunto.

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