Cosa pensa il governo Meloni del piano di pace degli Stati Uniti per Gaza

Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esposto nella serata di ieri il suo piano per porre fine alla guerra a Gaza. Tra i punti principali della proposta per un cessate il fuoco ci sono la liberazione degli ostaggi, il graduale ritiro delle forze israeliane e la demilitarizzazione della Striscia, il disarmo di Hamas, la sospensione di tutte le operazioni militari e una nuova governance per Gaza. Il piano è stato celebrato da Trump, che ha parlato di un "giorno storico" per la pace e incassato il via libera di Netanyahu, che ha promesso di "completare il lavoro" a Gaza se Hamas non lo accetterà.
In Italia il governo Meloni ha definito una possibile svolta la proposta formulata da Trump, invitando le parti a trovare un accordo. La fine delle ostilità è "fondamentale anche per poter affrontare la terribile crisi umanitaria che colpisce la popolazione civile della Striscia e che rappresenta una tragedia assolutamente ingiustificabile e inaccettabile", si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi dopo l'annuncio di Trump. Il piano per Gaza "può rappresentare una svolta in questo processo, permettendo di giungere ad una cessazione permanente delle ostilità, al rilascio immediato di tutti gli ostaggi e ad un accesso umanitario pieno e sicuro per la popolazione civile", prosegue. L'Italia quindi, "accoglie con favore" la proposta articolata in 20 punti e che "presenta un ambizioso progetto di stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo della Striscia di Gaza, con il pieno coinvolgimento dei partner regionali".
In questo quadro, il governo ha fatto sapere di essere "pronto a fare la sua parte" e ha ringraziato Trump per il "suo lavoro di mediazione" in Medio Oriente. Per il momento la premier non ha rilasciato altre dichiarazioni, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani si augura che sulla proposta statunitense si possa trovare un accordo. "Continua il nostro lavoro per cercare di far arrivare il maggior numero possibile di persone da Gaza. Solo l'Italia ha piu' rifugiati accolti di tutta l'Unione europea. Andiamo avanti nella speranza che tutto questo a breve non serva, si arrivi a un cessate il fuoco e mi auguro si arrivi a un accordo su proposta statunitense", ha detto ieri sera.
Decisamente più entusiasta Matteo Salvini. Il vicepremier l'ha definita una "splendida notizia" e attribuendo il merito al tycoo ha detto che "la pace pare finalmente a portata di mano". "Ora – ha aggiunto – sarà importante che nessuno provochi o cerchi uno scontro per far saltare un accordo prezioso".
In cosa consiste il piano di pace di Trump
Ma in cosa consiste nel dettaglio il piano? Il primo punto prevede la riqualificazione della Striscia di Gaza senza Hamas, che non dovrà "più rappresentare una minaccia" per Israele. Nella versione pubblicata dalla Casa Bianca si parla di una "transizione" che verrà gestita dal Board of Peace, il Comitato di Pace, ovvero un organo internazionale presieduto dallo stesso Trump e altri esponenti, tra cui l'ex premier britannico Tony Blair. In particolare, il Comitato di Pace dovrebbe supervisionare il governo di Gaza che però verrebbe affidato a un comitato palestinese "tecnocratico e apolitico", responsabile per l'amministrazione dei servizi pubblici. Un punto su cui diversi esponenti di Hamas hanno già storto il naso, considerando Blair "una figura inaccettabile" per il popolo palestinese.
La guerra "cesserà immediatamente" se le parti accetteranno il piano e questo comporterà il ritiro dell'esercito israeliano sulla linea concordata per preparare il rilascio degli ostaggi", che dovrà avvenire – si legge – "entro 72 ore". Dall'altra parte Israele "rilascerà 250 palestinesi che scontano l'ergastolo e 1.700 abitanti di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre". Inoltre, per ogni ostaggio israeliano morto restituito, Israele consegnerà i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti.Una volta restituiti tutti gli ostaggi, i membri di Hamas che si impegnano a una coesistenza pacifica e a smantellare le proprie armi otterranno l'amnistia. A chi invece, desidera lasciare Gaza verrà garantito un passaggio sicuro verso i paesi di destinazione. Si parla poi dello sviluppo economico della Striscia per cui Trump punta ad affidarsi a esperti, valutando proposte di investimento e "idee entusiasmanti".
La smilitarizzazione avverrà in maniera "graduale". Le Idf dovrebbero lasciare il territorio fino al ritiro fatta eccezione per una "presenza di sicurezza perimetrale che rimarrà" finché Gaza non sarà "protetta da qualsiasi minaccia terroristica". Israele si impegna a "non occupare né annettere Gaza". Infine si accenna solamente all'ipotesi di "un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la sovranità" di uno Stato palestinese, ma solo se la riqualificazione verrà completata e l'Autorità Nazionale Palestinese avrà attuato fedelmente il suo "programma di riforme".