Cosa c’è nel piano di difesa militare dell’Italia: arruolare più soldati, comprare più droni e missili

Aumentare gli arruolamenti (anche facendo ricorso ai riservisti), offrire condizioni economiche migliori ai soldati, ma soprattutto potenziare tutto il sistema di difesa aerea aerospaziale per evitare attacchi missilistici e di droni. Queste sono le priorità che il generale Antonio Conserva, capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, ha delineato parlando alla commissione Difesa della Camera giovedì 11 settembre.
Il suo intervento, che si trova sia scritto che in video sul sito di Montecitorio, ha anticipato di fatto quali saranno le richieste dei militari al Parlamento e al ministero della Difesa, e quali sono gli ambiti su cui già si sta investendo. D'altra parte, nei prossimi anni l'Italia è chiamata dalla Nato a fare un salto nella spesa militare.
Siamo a un livello di minaccia "inimmaginabile fino a qualche anno fa"
"È fondamentale sviluppare una difesa nazionale solida e autonoma", anche se c'è il "garantito supporto dello scudo americano", per poter "proteggere efficacemente il nostro territorio", ha detto Conserva. Come "la guerra in Ucraina ha testimoniato chiaramente", oggi abbiamo raggiunto un "livello di minaccia inimmaginabile fino a qualche anno fa", specialmente per quanto riguarda i cieli.
Oggi nel mondo proliferano "tecnologie avanzate accessibili a un numero crescente di attori", come "missili ipersonici in grado di volare a velocità tali da rendere quasi impossibili intercettazioni", o "sciami di droni che possono saturare le difese aeree con costi e rischi minimi per l'aggressore". In questa situazione bisogna non solo potersi difendere, ma anche avere deterrenza: convincere gli altri che non conviene attaccare l'Italia. Questo significa "acquisizione di armamenti sofisticati", ma anche "addestramento costante ed estremamente realistico del personale", oltre alla "integrazione profonda interforze e con le forze armate alleate".
Più reclutamenti, aumenti di stipendio e via libera ai riservisti
Per raggiungere questo livello serve "un numero adeguato di sistemi d’arma, che siano performanti, interoperabili e tecnologicamente avanzati", un maggior riferimento di scorte, più investimenti su aeroporti militari e sui sistemi di controlli dello spazio aereo. E più investimenti sul personale.
Quando si parla di "personale" si intendono i piloti, ma anche i tecnici e i logistici, gli operatori dei radar, gli analisti. "I nuovi reclutamenti sono essenziali per diverse ragioni", sia per garantire il "rimpiazzo generazionale", sia per inserire nuovi specialisti, ad esempio, in ambito tecnologico e digitale.
Serve migliorare le condizioni economiche dei soldati (ad esempio con "un'indennità di alloggio fissa e continuativa" per pagare gli affitti, e aumenti di stipendio), per rendere più allettanti le posizioni nell'Aeronautica. E in più il generale ha anche detto che sarebbe una buona idea puntare sui "riservisti", che potrebbero essere "una risorsa inestimabile e un moltiplicatore di forze". La creazione di una riserva è un tema su cui il ministro della Difesa Guido Crosetto si è già detto favorevole in passato, e su cui la Lega ha anche depositato una proposta di legge quest'anno.
Comprare droni e missili, per difendere e per attaccare
Per l'Italia è "indispensabile un significativo rafforzamento delle nostre capacità di difesa antimissile e antidrone". I droni saranno essenziali sia "in chiave difensiva", perché possono "scoprire tempestivamente la minaccia e difendere automaticamente gli obiettivi sensibili"; sia dal punto di vista offensivo, perché "costano poco". Ad avere un prezzo più alto è la "rete interconnessa di sensori" che serve per farli funzionare, "e quindi lì stiamo investendo".
Per controllare lo spazio aereo bisognerà "modernizzare la rete radar italiana", ma anche "potenziare le nostre capacità satellitari". Questo è l'ambito in cui si era parlato, all'inizio dell'anno, di un accordo tra il governo italiano ed Elon Musk per la fornitura di satelliti Starlink. Alla fine, per ora, il progetto sembra aver rallentato.
Conserva ha anche parlato degli armamenti di cui l'Aeronautica italiana ha bisogno. "L'armamento cosiddetto deepstrike per l’attacco in profondità di obiettivi strategici nemici", che è "fondamentale per la soppressione delle difese aeree nemiche e per colpire infrastrutture chiave". Ma anche "missili aria-aria di ultima generazione, per garantire la superiorità aerea e l’intercettazione di minacce aeree", e ancora "missili antinave" e "munizionamento di precisione per il supporto aereo alle forze di superficie impegnate in operazioni terrestri".
La spesa militare serve "per il nostro futuro"
Il generale Conserva ha sottolineato più volte che, nei prossimi anni, la spesa militare dell'Italia aumenterà parecchio. La spesa, ha detto, "deve essere percepita non come un costo, ma come un investimento nella più fondamentale delle assicurazioni per il nostro futuro". Perché, ha insistito, "destinare una maggiore spesa alla Difesa non rappresenta una scelta dettata da pressioni esterne, né dagli Stati Uniti né dalla Nato, ma costituisce una necessità strategica".
Il ragionamento fatto in commissione è lo stesso che la presidente del Consiglio Meloni ha ripetuto più volte: "Dobbiamo spendere di più, altrimenti non saremo rilevanti e rischiamo innanzitutto di non poter partecipare alla pari con i nostri colleghi europei nello sviluppo delle future capacità". L'alternativa è essere "marginalizzati o a livello tecnologico, le tecnologie più pregiate rimangono ad altri, o a livello del lavoro che ritorna in Italia".