56 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Quota 41, cosa cambierà con il piano per le pensioni del governo Meloni: pronta la riforma nel 2023

Il sottosegretario all’Economia Freni spiega che l’intenzione del governo è rendere strutturale Quota 41 senza limite di età anagrafica, e che la riforma delle pensioni diventerà presto realtà.
A cura di Tommaso Coluzzi
56 CONDIVISIONI
Immagine

La riforma delle pensioni del governo Meloni è in preparazione, ma la direzione è già stata chiarita con quello che – al momento – è solo l'ennesimo scivolo inserito nella legge di Bilancio. Quota 41, però, diventerà strutturale. Parola del sottosegretario leghista all'Economia Federico Freni: "La scelta è chiara – ha detto intervistato dal Messaggero – Quota 41 è un metodo, non uno spot". L'esponente del governo, insomma, conferma la linea dell'esecutivo e detta dei tempi, per quanto vaghi: "Solo ragioni di costo hanno richiesto l’inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni, ma il futuro è verso l’azzeramento progressivo del limite di età – ha sottolineato Freni – Quindi si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età".

Il governo, perciò, ha in mente di rendere strutturale Quota 41 senza vincolarla più a un limite di età, come accaduto in questa manovra. Quando accadrà tutto ciò è da vedere. Lo scivolo per che permette di andare in pensione con 41 anni di contributi versati e 62 anni di età anagrafica sarà in vigore per tutto il 2023. Un anno di tempo per incontrare le parti sociali e stabilire una riforma che riveda definitivamente la flessibilità in uscita. Finora non ci è riuscito nessuno.

Freni ha detto la sua anche su Opzione donna, che alla fine è diventata marginale e utilizzabile solo da qualche migliaio di lavoratrici: "Non era sostenibile economicamente nella versione conosciuta sino ad oggi". Ma poi ha promesso: "Vedremo di trovare una quadra migliorativa".

Sempre sulle pensioni – ma in questo caso sulle rivalutazioni – il sottosegretario all'Economia ha commentato ancora: "Abbiamo scelto di supportare in modo deciso i redditi medio bassi, limitando la rivalutazione previdenziale solo a determinate fasce". E ha rivendicato: "Abbiamo creduto giusto supportare chi ha più bisogno, chi a fronte dell’inflazione galoppante ha perso maggiore potere di acquisto, partendo dalle pensioni più basse. È stata una scelta politica".

56 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views