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Covid 19

Se ospedali del Nord saranno al collasso, i pazienti Covid saranno spostati in quelli al Sud

Parlando delle difficoltà in cui versano gli ospedali del Nord Italia, messi a dura prova dall’emergenza coronavirus, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha affermato: “Molti presidenti del Centro e del Sud mi hanno chiamato per mettersi a disposizione. Se ci dovessero essere criticità assolute la disponibilità degli ospedali del Mezzogiorno e del Centro sulle terapie intensive è assicurata e garantita”.
A cura di Annalisa Girardi
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Se gli ospedali del Nord Italia dovessero trovarsi pericolosamente vicini al collasso a causa dell'emergenza coronavirus, quelli del Mezzogiorno sono a disposizione per accogliere pazienti. Lo afferma il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in un'intervista con Repubblica: le criticità che stanno interessando il sistema sanitario nelle settimane del contagio "per ora riguardano la terapia intensiva, che serve per tante altre patologie: a Milano o in province come Cremona, Bergamo, Lodi, Pavia non si può rischiare che non ci siano posti disponibili per un’emergenza", spiega il ministro del Partito democratico. Che poi aggiunge: "Ma molti presidenti del centro e del sud mi hanno chiamato per mettersi a disposizione. Se ci dovessero essere criticità assolute la disponibilità degli ospedali del Mezzogiorno e del centro sulle terapie intensive è assicurata e garantita".

Boccia parla della necessità di reclutare ulteriore personale sanitario per far fronte all'epidemia: "Se c’è la necessità di reclutare ulteriore personale pubblico o privato saranno i presidenti di regione a proporlo, perché sono loro che conoscono i servizi sul territorio. Forza lavoro aggiuntiva e servizi di supporto privati ci possono stare. La governance no, deve essere tassativamente pubblica. Chi ha ridimensionato o smantellato il controllo preventivo territoriale fatto dal pubblico ha sbagliato, ma faremo questo dibattito quando saremo usciti tutti insieme dall'emergenza". Il ministro ha quindi sottolineato l'eccellenza della sanità pubblica italiana, definita una delle migliori al mondo.

L'esponente dem è quindi intervenuto sui contrasti avvenuti nei giorni scorsi tra amministrazioni locali e governo centrale: "Sono un autonomista privato convinto, ma quando c’è una emergenza nazionale comanda lo Stato", ha affermato. Tuttavia, il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha deciso di tenere chiuse le scuole anche questa settimana, in aperta opposizione con quanto indicato da Roma, per cui le attività scolastiche avrebbero dovuto riprendere in tutta Italia ad eccezione di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. "Il nodo vero è non farsi prendere dall'ansia. Da stamattina l’Italia riparte con almeno 17 regioni. Fedriga sta prendendo questa decisione autonomamente, ma vorrei ricordare che nelle regioni a cui è stato consigliato di tenere le scuole chiuse sono in vigore tutta una serie di altre misure. Attuarne solo una non ha molto senso e può essere controproducente", ha spiegato Boccia, sottolineando che misure di questo tipo non fanno altro che accrescere le preoccupazioni a livello internazionale, causando solo danni ai territori in questione.

E quindi ha rassicurato: "Il coronavirus è straordinario perché era sconosciuto, non perché letale. È giusto contenere il più possibile il contagio, ma non possiamo finire di vivere per un virus gestibile. Né permetterci un Paese che si ferma sine die. L’Italia ha solo anticipato un’attività di contenimento drastica e rigorosa che faranno tutti". Boccia ha poi definito le misure contro l'Italia come irrazionali: "Ci danneggiano e chi le attua deve sapere che presto potrebbe ritrovarsi nelle nostre stesse condizioni e si pentirà delle decisioni prese. Quindi occhio, perché se alzai muri l’Italia fa anche più male. Ho apprezzato invece il presidente francese Emmanuel Macron, che oltre a venire a Napoli si sta comportando da vero amico dell’Italia". Secondo il ministro, infatti, "se un virus è in Italia, è in Europa" e quindi presto anche gli altri Paesi dell'Unione si troveranno ad affrontare la situazione che sta vivendo la penisola.

Sulle misure messe in campo a livello economico, Boccia afferma: "La richiesta esplicitata dal ministro dell’Economia è un buon punto di partenza, ma nessuno oggi è in grado di quantificare quel che servirà al Paese. In Europa partirà una discussione che riguarda tutti, perché l’impatto sull’export e la frenata del commercio mondiale saranno un problema di tutti. I parametri andranno inevitabilmente rivisti". E infine la stoccata al leader dell'opposizione: "Matteo Salvini i comporta da anti -italiano, non c’è nessun oppositore di un qualsiasi governo del pianeta che sparga veleni e polemiche sul suo Paese come fa lui".

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