Giorgetti sul Coronavirus: “Salvini premier è mio sogno. Ma solo Mario Draghi saprebbe gestire crisi”

"Il mio sogno è quello di Salvini premier, ma il migliore in Italia per poter gestire un deficit/Pil al 5% e con un Pil al -5% è Mario Draghi. Io mi auguro che il Paese non si inchiodi, ma se ciò avverrà dovremmo chiamare al tavolo le ultime risorse intellettuali di esperienza che ha questo Paese": così il leghista Giancarlo Giorgetti, ospite della trasmissioni "Mezz'ora in più", condotta da Lucia Annunziata su Rai Tre. Non è la prima volta che il vicesegretario federale della Lega pensa all'ex governatore della Banca centrale europea come guida di un esecutivo. In un'intervista dello scorso dicembre, Giorgetti aveva affermato che servisse "qualcuno attualmente disoccupato che gode di prestigio, ha fatto bene in Europa e così via. Why not?", alludendo precisamente a Mario Draghi. Lo stesso Matteo Salvini aveva ipotizzato l'economista al Quirinale: "Mario Draghi presidente della Repubblica? Rispondo come quando me lo chiesero la prima volta: why not? Non avremmo controindicazioni, ma non decido io i destini altrui".
Giorgetti ha poi commentato l'intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha mandato un video messaggio agli italiani per parlare dell'emergenza coronavirus: "Quello di Mattarella è stato un intervento importante perché si tratta di una figura autorevole. Ha parlato al Paese, rassicurando gli italiani e dicendo loro che non bisogna aver paura di questa sfida e che siamo tutti portati a fare la nostra parte".
L'esponente leghista ha anche parlato delle proposte avanzate dal centrodestra per far fronte alla diffusione del Sars-Cov-2. Anche se si è detto convinto che queste non verranno ben accolte dalle forze di governo: "Domani con le forze di centrodestra presenteremo le nostre proposte al governo, vedremo come ci rispondono, secondo me rispondono male". Giorgetti ha però rivendicato come sia un dovere dell'opposizione dare il proprio contributo durante situazioni così delicate. Ma non risparmia un affondo al presidente del Consiglio: "Dovere dell'opposizione dare nostro contributo. Però nella cabina di regia si entra se Conte apre la porta". Secondo Giorgetti, "sette miliardi per l'emergenza coronavirus sono solo l'inizio": parlando delle misure varate dal governo contro l'emergenza sanitaria ed economica, l'esponente del Carroccio ha sottolineato come serva uno sforzo ben più grande. E ha poi concluso affermando che non abbia senso parlare di governo di unità nazionale: "Servirebbe un governo di salute pubblica o di emergenza, non di unità nazionale".