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Conte: “Mi aspetto da tutte le forze politiche lealtà, ma non mi preoccupano i ribaltoni”

Il premier Conte in due interviste, su ‘il Fatto quotidiano’ e sul ‘Corriere della sera’, difende la manovra e avverte che nella lotta all’evasione intende andare fino in fondo: “Oggi parte una rivoluzione culturale: per la prima volta lo Stato premia gli onesti senza peraltro penalizzare chi usa il contante”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Da tutte le forze politiche, vecchie e nuove, mi aspetto lealtà e spirito di collaborazione. Per cambiare l'Italia, dobbiamo lavorare tanto nella medesima direzione". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in un'intervista al ‘Corriere della Sera'. "Abbiamo messo in piedi una serie di riforme – ha spiegato – che hanno bisogno di tempo per esplicare i propri effetti. I ribaltoni non mi preoccupano. E poi abbiamo già visto ad agosto che mosse avventate e irresponsabili non pagano". 

Poi, in un'intervista su ‘il Fatto Quotidiano', difendendo la legge economica finanziaria varata non senza difficoltà, ha promesso che nella lotta all'evasione andrà fino in fondo: "È una manovra coraggiosa, nel segno della crescita pur avendo risorse limitate". Secondo il premier non si tratta di un provvedimento pallido, ma "spinge l'Italia verso il futuro". Quindi ne ha elencato i punti principali: "Abbassiamo le tasse e con il cuneo fiscale diamo più soldi in busta paga ai lavoratori, circa 500 euro l'anno a persona. Eliminiamo il super ticket. Ci sono 600 milioni in più per le famiglie, asili nido gratuiti e 100 milioni in più per i disabili. E poi c'è la madre di tutte le battaglie: la lotta all'evasione fiscale, che rappresenta un cambio di passo mai visto prima".

"E tutto questo senza aumentare l'Iva e non toccando quota 100". Sui contrasti e le tensioni con Italia viva di Renzi, in particolare su tasse e uso del contante, il premier ha detto di essere certo che "convenga a tutte le forze politiche, Italia viva inclusa, partecipare alla battaglia contro l'evasione fiscale, e usare le risorse ricavate per abbassare le tasse" aggiungendo che non accetterebbe mai "che la legge di bilancio diventasse un terreno di scontro tra forze politiche desiderose solo di intestarsi una misura o l'altra". Lui stesso si era definito un ‘premier populista' e adesso lo ha rivendicato, dicendo di i ispirarsi all'articolo 1 della Costituzione secondo cui "la sovranità appartiene al popolo", il che significa "sapere ascoltare la gente, saperne interpretare le istanze, impegnarsi con determinazione per dare risposte concrete", "questo lo facevo prima e lo faccio ora".

Sempre sull'evasione fiscale ha detto di essere "pronto allo scontro con chi si mette di traverso". "Intendo andare fino in fondo", "oggi parte una rivoluzione culturale: per la prima volta lo Stato premia gli onesti senza peraltro penalizzare chi usa il contante. È una trasformazione radicale che coinvolgerà i comportamenti dei cittadini e andrà a beneficio di tutti, perché tutti potremo pagare meno tasse".

Per quanto riguarda gli altri provvedimento della manovra, all'inizio dell'anno "daremo un bonus tra il 10 e il 19% delle spese a chi paga con la carta il ristorante, il meccanico, l'idraulico, l'elettricista, il parrucchiere, il bar e altre categorie in via di definizione. Il superbonus ‘della Befana' partirà da 200 euro per persona all'anno e potrà salire. In più ci saranno 50 milioni di premi con la lotteria degli scontrini". Infine ha rivolto un appello a tutti gli italiani, perché a breve sarà possibile avere carte elettroniche a costo zero, e "usarle sarà conveniente per tutti, perché ogni anno vi torneranno indietro centinaia di euro. E tutti insieme saremo attori del cambiamento e della modernizzazione del Paese". "D'ora in poi, essere onesti conviene", ha ribadito.

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