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Conte: “Italia non partecipi a forsennata corsa a riarmo, ci sono altre difficoltà da affrontare”

“A febbraio il 15% delle famiglie e delle Pmi non sono riuscite a pagare le bollette di luce e gas. Ci sono grandissime difficoltà in questo momento, l’obiettivo del 2% al 2024 ora non si può discutere. Due terzi dei Paesi Nato non lo rispettano, perché dobbiamo farlo noi che siamo uno dei Paesi più svantaggiati dalla crisi energetica e tra i più colpiti dalla pandemia?”: lo ha detto Giuseppe Conte in una diretta Instagram.
A cura di Annalisa Girardi
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"Siamo accusati di essere irresponsabilità, di volere una crisi di governo e di voler far perdere credibilità all'Italia nello scenario internazionale". Con queste parole Giuseppe Conte ha iniziato una diretta su Instagram per spiegare quanto sta accadendo sull'aumento delle spese militari. Il leader M5s ha ricordato l'accordo stretto con la Nato nel 2014 sul 2% del Pil in stanziamenti in Difesa, sottolineando però che moltissimi Paesi non hanno rispettato questa quota negli anni successivi. "Questo impegno finanziario così ingente non può essere rispettato, considerando le sofferenze e le priorità di cittadini e imprese. A febbraio il 15% delle famiglie e delle Pmi non sono riuscite a pagare le bollette di luce e gas. Ci sono grandissime difficoltà in questo momento, l'obiettivo del 2024 ora non si può discutere. Due terzi dei Paesi Nato non lo rispettano, perché dobbiamo farlo noi che siamo uno dei Paesi più svantaggiati dalla crisi energetica e tra i più colpiti dalla pandemia?".

L'ex presidente del Consiglio quindi ha proseguito: "Noi non vogliamo una crisi di governo. Tutte le forze politiche la devono smettere di accusarci di volere una crisi di governo quando mettiamo le nostre istanze sul tavolo. A noi interessano i risultati: il ministro Guerini ha annunciato di voler posticipare al 2028 il raggiungimento del 2% del Pil per la Difesa e Draghi ha detto che il termine del 2024 non deve essere un dogma".

Conte ha ribadito il rispetto per gli impegni presi dall'Italia, sottolineando però che sia necessario guardare alle priorità per l'Italia: "Molti Paesi si sono precipitati al riarmo, lo hanno fatto Germania e Stati Uniti. Queste sono le loro scelte. Ma non significa che l'Italia debba partecipare a questa forsennata corsa al riarmo. Che non c'entra nulla con quello che sta succedendo in Ucraina. Lì l'Ue sta già partecipando con l'European Peace Facility. Quindi altri investimenti nostri non servono". Il presidente M5s ha quindi invitato le altre forze politiche al dibattito sulla questione. "Abbiamo deciso di entrare al governo dopo il voto degli iscritti. È stata decisione sofferta, ma ero favorevole. In un momento così difficile con la pandemia non bisognava volgere le spalle ai cittadini, ma entrare nel governo di unità nazionale. È ovvio però che essere in una maggioranza così allargata non sia sempre semplice, ma non intendiamo uscire: vogliamo dialogare senza strumentalizzazioni". E sugli alleati del Pd: "Non siamo la succursale di nessuno", ha detto Conte, per poi aggiungere che la politica "gioca sporco", rispondendo a chi lo accusa oggi di essere filo-Putin.

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