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Consulta, Pitruzzella si ritira: “Mancano condizioni di serenità”

Il presidente dell’Antitrust era in corsa per diventare giudice della Consulta.
A cura di D. F.
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"Anche a tutela dell'Istituzione che presiedo ritiro la disponibilità a essere candidato alla Corte costituzionale, ringraziando coloro che mi hanno votato. Prendo atto che non ci sono le condizioni di serenità e di contesto politico per affrontare una nuova verifica parlamentare". Con questo breve comunicato il numero uno dell'antitrust Giovanni Pitruzzella ieri sera si è ritirato dalla corsa per diventare uno dei giudici della Consulta, dopo l'ennesima "fumata nera" in Parlamento. In un'intervista rilasciata a Repubblica il costituzionalista ha spiegato: "Non ho nulla da rimproverarmi. Non ho chiesto io la candidatura al ruolo di giudice costituzionale. Mi è stata offerta dalle forze politiche di maggioranza. Dal Pd e dagli alleati". Quando parla di "condizioni avverse" il giudice si riferisce in particolare ai venti voti in meno ottenuti rispetto alla votazione precedente: un vero e proprio baratro che sarebbe stato assai difficile risalire e che l'ha convinto a rinunciare all'ambiziosa sfida. Un segnale chiaro, soprattutto, della volontà di una parte dei suoi iniziali sostenitori di abbandonarlo nella battaglia.

"Venti voti in meno rispetto a giovedì scorso sono un’inezia, certamente non riconducibili all’aggressione mediatica che ho subito". In realtà l'"aggressione mediatica" è un'inchiesta che lo ha coinvolto a Catania. Il presidente dell'antitrust è indagato per corruzione in atti giudiziari dopo che il presidente dell'ufficio gip Nunzio Sarpietro ha rigettato la richiesta di archiviazione con la quale il pm Valentina Grosso aveva chiuso l'indagine,  che prese il via nel 2008 in seguito a un esposto anonimo che indicava i presunti retroscena del lodo arbitrale per risolvere il contenzioso tra l'Ateneo di Catania e l'Università Kore di Enna. Il legale di Pitruzzella ha commentato: "L'indagine della Procura di Catania ha per oggetto fatti compiutamente realizzatisi quasi otto anni orsono. Per la terza volta il pm chiede l'emissione del decreto di archiviazione. Con fiducia attendiamo le valutazioni del gip, al quale forniremo ogni ulteriore elemento che possa certificare l'assoluta liceità della condotta del professor Pitruzzella che la stessa indagine non ha mai messo in discussione".

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