Consip, Ultimo risponde alle accuse: “Gravissime e infondate, chiedo confronto pubblico”

Chiede un confronto pubblico il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo, dopo la polemica degli ultimi giorni sul caso Consip: De Caprio, infatti, avrebbe detto al pm di Modena Lucia Musti, insieme al capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, che sarebbero potuti “arrivare a Renzi”. Il Capitano Ultimo non ci sta e parla di “gravissime accuse infondate”, chiedendo un confronto pubblico per “esercitare i diritti di difesa e informazione al cittadino”. Obiettivo di De Caprio è quello di mettere a tacere le ipotesi di “minacce alle istituzioni e altre azioni eversive” a cui hanno fatto riferimento molti politici ed esponenti delle istituzioni.
È stato il legale del Capitano Ultimo a chiedere un confronto pubblico sugli sviluppi del caso Consip: “Vista l’escalation mediatica delle vicende legate all’indagine Consip e alle gravissime accuse infondate rivolte al Capitano Ultimo e ai suoi carabinieri, riteniamo doveroso renderci disponibili ad un pubblico confronto al fine di chiarire dubbi e sospetti su paventate minacce alle istituzioni democratiche ed altre azioni eversive o illecite attribuiteci da diversi parlamentari con istanze al Parlamento, dal presidente del Pd, dal ministro della Difesa e in ultimo da parte del presidente del Consiglio”.
Inizia una settimana decisiva per l'inchiesta Consip
L’invito del legale di De Caprio è quello di un “pubblico dibattito dove poter esercitare il diritto di difesa e di informazione mediatico, a prescindere dalle altre iniziative che avranno il loro corso nelle sedi opportune”. In settimana si aspettano novità dal punto di vista giudiziario, con il vertice a piazzale Clodio tra i magistrati che seguono il fascicolo. I punti salienti riguarderanno proprio le accuse del pm Musti e l’audizione al Csm degli aggiunti di Napoli sui conflitti interni alla procura riguardanti al modo in cui sono state condotte le indagini del pm Henry John Woodcock.