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Come le multe prese dagli autovelox dei Comuni potrebbero essere annullate

Prosegue il braccio di ferro tra Matteo Salvini e l’Anci sul decreto autovelox. In assenza di norme certe che chiariscano la questione dell’omologazione dei dispositivi, migliaia di multe rischiano di essere annullate.
A cura di Giulia Casula
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Prosegue il braccio di ferro tra Matteo Salvini e l'Anci. Il ministro dei Trasporti sostiene che il censimento degli autovelox realizzato dall'Associazione nazionale dei Comuni italiani non sia sufficiente, mentre il presidente dei sindaci, Gaetano Manfredi replica di aver già soddisfatto le richieste del Mit.

Alla ricognizione di tutti gli autovelox in uso presso i Comuni, tra approvati e omologati, è connessa l'emanazione del decreto promesso dal ministero, che dovrebbe riuscire a chiarire la confusione nata attorno alla questione dell'omologazione degli apparecchi. Nel frattempo, mentre tra le due istituzioni è muro contro muro, migliaia di multe rischiano di essere annullate.

Cosa ha chiesto Salvini e come ha risposto l'Anci

In una prima lettera, il vicepremier ha sollecitato l'Anci a realizzare il censimento di tutti i rilevatori in uso presso i Comuni d'Itali, necessaria per sbloccare l'empasse sul decreto autovelox. Salvini infatti, aveva bloccato il tanto atteso provvedimento in attesa di ottenere una ricognizione completa dei dispositivi. L'Associazione ha replicato precisando di aver già provveduto al censimento e ha fornito i seguenti numeri: "per i dispositivi fissi circa il 59,4% dispongono di decreti di approvazione precedenti al 2017 e per un 40,6% successivi al 2017, mentre sui dispositivi mobili il dato mostra per un 67,2% decreti di approvazione precedenti al 2017 e un 32,8% successivi al 2017".

La risposta non ha soddisfatto il Mit, che ha chiesto "numeri certi" sulla presenza di autovelox fissi e mobili "riconducibili ai decreti di approvazione pre e post 2017" e delle percentuali.  "Un numero chiaro e inequivocabile", che certifichi "quanti sono gli autovelox e dove sono installati". In serata l'Anci ha fatto sapere che i dati "sono affidabili" perché "la ricognizione è stata effettuata su 1000 comuni rappresentativi a livello nazionale".

Perché le multe potrebbero essere annullate

Nel frattempo del decreto neanche l'ombra. Tuttavia il caos normativo generato dalla sentenza della Cassazione che ha distinto tra i dispositivi omologati e quelli solamente approvati lascia migliaia di multe a rischio annullamento. Questo perché i giudici hanno disposto che le sanzioni per eccesso di velocità rilevato tramite apparecchi non omologati ma solo approvati possono essere annullate. Di conseguenza, in assenza di una norma che chiarisca come devono comportarsi le autorità, le multe possono ancora essere contestate.

Peraltro, tutti i dispositivi dovranno essere adeguati entro il 12 giugno, cioè tra poco più di un mese. Il decreto varato nel 2024 infatti, ha stabilito che tutti gli autovelox siano presegnalati fra uno e quattro chilometri tramite cartelli e che la taratura sia annuale e certificata. Ma perché questo accada, è necessaria l'omologazione, altrimenti tutti i rilevatori rischiano di dover essere spenti per sempre.

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