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Come funziona lo scudo fiscale del governo Meloni per proteggere chi non paga le tasse

Nel decreto Bollette, il governo Meloni ha inserito uno scudo penale per alcuni reati fiscali, in particolare per chi dichiara e poi non versa imposte come l’Iva. Aveva già provato a farlo a dicembre, con la legge di bilancio, ma le proteste delle opposizioni avevano fermato la proposta.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni ha spesso parlato della necessità di avere un "Fisco amico", un rapporto tra Stato e contribuenti che non sia "vessatorio" ma che incoraggi il "dialogo". Questo, però, si è tradotto finora in almeno una norma che evita conseguenze penali per chi evade e poi viene scoperto dal Fisco. Si tratta del cosiddetto scudo fiscale che è stato inserito nell'ultimo decreto Bollette.

Cos'è lo scudo fiscale e da quali reati protegge

Il comunicato diffuso sul decreto recita che "si prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari", in particolare quando "le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste". Ovvero, per chi commette questi reati ma poi viene scoperto e si impegna a pagare quello che deve, non ci sono conseguenze penali.

I reati di cui si parla sono tre: omesso versamento di ritenute dovute o certificate (dai 150mila euro in su), omesso versamento di Iva (dai 250mila euro in su) e indebita compensazione di crediti non spettanti (dai 50mila euro in su). Si tratta di somme ingenti, evidentemente non di un'evasione ‘di necessità' – che sarà depenalizzata con la nuova riforma fiscale. Il reato di omesso versamento riguarda chi dichiara una somma (almeno 150mila euro di ritenute o almeno 250mila euro di Iva) ma poi non la versa, mentre l'indebita compensazione è l'atto con cui una persona evita di pagare una certa quantità di tasse (almeno 50mila) perché dice di avere diritto a dei crediti fiscali che, in realtà, non gli spettano.

Chi commette questi reati, ma poi sceglie di pagare in seguito a dei controlli dell'Agenzia delle Entrate, non avrà conseguenze penali. Nella legge di bilancio di dicembre, il governo Meloni aveva tentato di introdurre questo stesso principio anche per altri due illeciti: la dichiarazione infedele – chi non dichiara tutto ciò che deve versare – e l'omessa dichiarazione, cioè quando non si presenta affatto una dichiarazione. Allora, però, le opposizioni avevano protestato e la norma era stata ritirata.

La protesta delle opposizioni: "Inaccettabile, il governo lo ritiri"

Nel decreto bollette lo scudo fiscale è stato inserito all'ultimo: non era presente nelle bozze circolate poche ore prima del Consiglio dei ministri. Il testo, che è già in vigore, dovrà passare dalle Camere per poter diventare una legge. Le opposizioni hanno già annunciato che contesteranno la misura: Antonio Misiani, senatore del Partito democratico, l'ha definita "inaccettabile" e "l'ennesimo condono", che non ha "alcun requisito di necessità e urgenza" e anche per questo andrebbe tolto dal decreto.

Anche il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha protestato: "Non solo diminuiscono le risorse" per venire incontro al costo delle bollette, "ma il governo Meloni ha inserito a tradimento anche lo scudo penale per gli evasori. Una grande vergogna".

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