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Manovra 2024

Come funziona la decontribuzione permanente per le donne lavoratrici con più di tre figli

Nella manovra finanziaria, il governo Meloni ha inserito una misura a favore delle madri lavoratrici: decontribuzione totale di un anno per le donne con due figli sotto i dieci anni, mentre per quelle con tre figli lo sgravio sarà fino al compimento della maggiore età da parte del figlio minore.
A cura di Andrea Miniutti
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Decontribuzione totale e permanente per le donne lavoratrici che hanno tre o più figli: fino al compimento della maggiore età del più piccolo, le madri dipendenti non dovranno pagare i contributi previdenziali, di fatto ricevendo una busta paga più consistente. Si tratta una delle misure contenute nella manovra finanziaria per il prossimo anno volte ad aiutare alle madri lavoratrici. La decontribuzione totale per le donne che lavorano e hanno due o più figli a carico ha alcuni criteri da rispettare: come si legge nel comunicato del governo, la legge di bilancio prevede che "la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo".

Quindi, lo sgravio si applicherebbe sulla quota contributiva che i dipendenti sono tenuti a versare (9,19% dello stipendio): significa che prendendo come esempio uno stipendio di 1.000 euro, l'aumento porterebbe 91,9 euro al mese in più nelle tasche delle dipendenti. Per quelle che hanno due figli con meno di 10 anni, la decontribuzione si applicherebbe per un anno o comunque fino al compimento dei 10 anni di età del figlio minore. Invece, per quanto riguarda le madri che ne hanno tre o più, lo sgravio dovrebbe essere valido fino al compimento della maggiore età del figlio più piccolo. Tuttavia, secondo il Messaggero, il Ministero dell'Economia e delle Finanze starebbe valutando di ridurre la misura da "permanente" ad un massimo di 36 mesi, e ad oggi non si sa nemmeno se saranno posti dei tetti al reddito che andrebbero a ridurre la platea delle beneficiarie.

La decontribuzione per le madri lavoratrici sarà accompagnata da incentivi per le assunzioni di donne che hanno almeno due figli minorenni, in modo da sostenere ulteriormente una categoria che necessita di maggiori tutele. Inoltre, nella manovra ci saranno provvedimenti per incentivare la natalità, per i quali il governo stanzierà un miliardo di euro: ad esempio, sarà esteso il congedo parentale di un altro mese "retribuito al 60 per cento, per i genitori con figli fino ai 6 anni", ma ci sarà anche la detassazione dei fringe benefit fino a 2mila euro per i lavoratori che hanno figli a carico, con la possibilità di usare il welfare aziendale anche per pagare l'affitto e il mutuo della prima casa.

Inoltre, il fondo per il bonus asili nido sarà aumentato di 150 milioni, ma il governo non ha ancora fatto chiarezza sul "nido gratis per il secondo figlio" a cui la premier Meloni ha fato riferimento durante la conferenza stampa. In questi ultimi anni, l'assegno del bonus è aumentato progressivamente, arrivando a circa 202 euro al mese (nel 2022) per circa 425mila bambini, ma con l'importo che varia sia in base alle regioni che al tipo di asilo (pubblico o privato). Facendo un calcolo in base ai finanziamenti previsti, il bonus potrebbe aumentare di circa 360 euro all'anno per ogni bambino interessato, quindi circa 30 euro al mese in più.

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