175 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Chiti: “Se condannano Berlusconi, il Pd voterà per la sua decadenza da senatore”

Il democratico Vannino Chiti anticipa quella che si annuncia come una lunga discussione interna: “Se condannano Berlusconi non possiamo che ratificarne la decadenza da senatore…”
A cura di Redazione
175 CONDIVISIONI
Immagine

Alla vigilia della decisione della Cassazione sulla condanna a 4 anni di carcere ed a 5 di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi, comincia a delinearsi quello che, in caso di conferma della condanna, sarà il dibattito politico più cruento degli ultimi anni. In sostanza, cosa farà il Parlamento nel caso in cui si trovasse a votare sulla decadenza da senatore di un Silvio Berlusconi dichiarato interdetto in maniera definitiva? Come voterà la maggioranza che sostiene il Governo Letta? Cosa farà il Partito Democratico? E che futuro attende l'esecutivo attualmente in carica?

Domande per ora dribblate con abilità dal Presidente del Consiglio, che si è limitato a dirsi sicuro che "il Governo non rischia e il Paese è più stabile di quanto si creda". Ma che già trovano un primo abbozzo di risposta da alcuni esponenti democratici. A rompere la consegna del silenzio è Vannino Chiti, che ai microfoni di SkyTg24 anticipa: "Se la Cassazione confermasse la sentenza di condanna e l'interdizione dai pubblici uffici di Berlusconi, il Parlamento si troverebbe semplicemente di fronte a una presa d'atto della sua decadenza dalla carica di senatore. Il Pd non potrebbe che votare favorevolmente. Siamo convinti dell'indipendenza della magistratura e non siamo disponibili a consentire che si aprano delle guerre contro il suo ruolo. È evidente che se il Pdl si lanciasse su questa strada si assumerebbe la responsabilità di fare venire meno l'alleanza di governo".

Per farla breve, Chiti esplicita quello che potrebbe essere il pensiero comune a tanta parte dell'elettorato democratico (e della sua classe dirigente): nessuna campagna all'arma bianca contro la magistratura, rispetto per le sentenze e decadenza come atto dovuto. Del resto, è opinione comune che il voto dell'Aula ed il passaggio in Giunta siano semplici atti di ratifica e l'ipotesi di un braccio di ferro tra Parlamento e magistratura su una singola vicenda processuale troverebbe la ferma opposizione di società civile e istituzioni, Quirinale compreso.

175 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views