Chiara Appendino si è dimessa da vicepresidente del Movimento 5 stelle

Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e oggi deputata del Movimento 5 stelle, ha dato le dimissioni dalla carica di vicepresidente del M5s. Lo ha fatto durante il Consiglio nazionale del Movimento, oggi sabato 18 ottobre. Questa mattina Appendino aveva avuto un confronto con Giuseppe Conte, presidente del M5s che presto sarà eletto per un secondo mandato (è l'unico candidato). Negli scorsi giorni era filtrata l'insoddisfazione dell'ex sindaca per gli ultimi risultati ottenuti alle elezioni regionali – in particolare in Toscana, per la scelta di sostenere un candidato del Partito democratico come Eugenio Giani.
Già martedì scorso, nel corso dell'assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati, aveva invitato il resto del partito a "non schiacciarsi" sul Pd. In generale, negli ultimi anni Appendino è stata tra le voci più scettiche sull'alleanza tra i dem e il Movimento 5 stelle. "A me sembra evidente che la mancanza di identità sta portando al risultato che il Pd sta fagocitando il Movimento 5 stelle", aveva detto a Fanpage.it poco meno di un anno fa, dopo i risultati deludenti delle regionali in Emilia-Romagna e Umbria (pur vinte dalla coalizione di centrosinistra).
"Io non posso essere soddisfatta se andiamo sotto al 5%, come è accaduto, e quindi non abbiamo poi un peso reale all'interno di una coalizione. Il punto è: ragioniamo su noi stessi e troviamo una nostra identità. Diciamo chiaramente che cosa vogliamo fare, e poi ragioneremo di ipotetiche coalizioni", diceva Appendino a Fanpage all'epoca. Agli ultimi appuntamenti con il voto – in Marche, Calabria e Toscana – il M5s ha replicato dei numeri simili. Si è aggirato attorno al 5% dei voti, talvolta andando oltre, in altri casi scendendo al di sotto.
Appendino abbandona un ruolo che presto sarebbe andato in scadenza. Il prossimo fine settimana gli iscritti saranno chiamati a votare per scegliere il nuovo presidente del Movimento 5 stelle. Non ci sono dubbi: l'unico candidato in corsa è Giuseppe Conte.
Dopodiché sarà Conte stesso a scegliere la squadra dei vicepresidenti. Viste le distanze emerse negli ultimi mesi in modo sempre più pronunciato, sembrava difficile che l'ex premier avrebbe confermato Appendino. Le dimissioni di oggi certificano il distacco.
Per la deputata non significa comunque un addio al Movimento, da quanto risulta al momento. Ma potrebbe essere il segnale che il secondo mandato di Conte da presidente del M5s sarà segnato da una maggiore ‘opposizione interna'. Un'opposizione che, con tutta probabilità, metterà nel mirino proprio l'alleanza con il Partito democratico.
Questa unione – che sarà messa alla prova anche alle prossime regionali in Puglia, Veneto e soprattuto Campania, con il candidato Roberto Fico – è un progetto verso cui Conte spinge il Movimento gradualmente da tempo. Anche il sostegno a Giani, in Toscana, era stato sottoposto al voto dei (pochi) iscritti online. Da parte dei dem, Elly Schlein ha chiarito che quella del campo largo è l'unica linea che intende seguire in vista delle elezioni nazionali del 2027. Resta da vedere come si muoverà Appendino dopo la rottura di oggi.