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Chi è Francesco Saverio Garofani, il consigliere di Mattarella accusato da FdI di un “piano contro Meloni”

Nato nel 1962 a Roma, Francesco Saverio Garofani è consigliere del Capo dello Stato per gli affari del Consiglio Supremo di Difesa. Il suo nome è balzato alle cronache dopo le accuse di FdI di un presunto piano contro contro Giorgia Meloni. Giornalista ed ex deputato con un passato nella Dc, Garofani è legato al presidente della Repubblica dal 1995, quando cominciò a lavorare nel quotidiano Il Popolo, diretto proprio da Mattarella.
A cura di Giulia Casula
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Nato nel 1962 a Roma, Francesco Saverio Garofani è consigliere del Capo dello Stato per gli affari del Consiglio Supremo di Difesa. Il suo nome è balzato alle cronache dopo che il quotidiano La Verità gli ha attribuito delle dichiarazioni su un presunto piano contro contro Giorgia Meloni, che hanno scatenato le reazioni indignate di Fratelli d'Italia. A sollevare la questione, martedì, è stato il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, che ha chiesto una smentita. Ieri Garofani si è difeso, negando qualsiasi complotto e definendo quelle affermazioni "una chiacchierata tra amici in libertà", ma da FdI si aspettavano delle scuse. Nell'incontro avvenuto questa mattina tra Giorgia Meloni e Sergio Mattarella, la premier ha espresso il suo "rammarico" per il caso del consigliere, ma ha altresì ribadito la "sintonia istituzionale" tra il Colle e Palazzo Chigi.  Linkiamo qui:

Chi è Francesco Saverio Garofani, ex deputato e consigliere di Mattarella

Nato a Roma nel 1992, Francesco Saverio Garofani è una figura particolarmente vicina al Capo dello Stato. Dal 2022 infatti, ne è il consigliere. Il suo legame con il presidente però inizia prima, nel 1995, quando finisce a lavorare nel quotidiano Il Popolo, diretto al tempo da Gerardo Bianco e appunto, Mattarella. Garofani infatti, è un giornalista professionista. Laureato in Lettere e Filosofia e attivo nella Dc, dal 1990 al 1992 è stato caporedattore di La Discussione, rivista politica ufficiale della Democrazia Cristiana, fondata da Alcide de Gaspari. Nel Popolo invece, è rimasto fino al 2003, quando ha fondato il quotidiano Europa.

La carriera: da politico a consigliere per gli affari del Consiglio Supremo di Difesa

Alla carriera da giornalista però, si sovrappone quella politica. Dopo l'impegno nelle giovanili della Dc, nel 2002 Garofani entra nella Margherita di Francesco Rutelli. Nel 2006 viene eletto deputato e aderisce alla coalizione dell'Ulivo. Il suo percorso parlamentare prosegue anche nella legislatura successiva, sotto il Partito democratico. Tra il 2008 e 2013 è vicepresidente della Commissione Difesa a Montecitorio, in cui resterà fino al 2015, diventandone presidente.

È solo nel 2018 che Garofani fa il uso ingresso al Quirinale, quando Mattarella lo nomina consigliere per le questioni istituzionali del Presidente della Repubblica. Nel 2022 diventa consiglio per gli affari del Consiglio supremo di difesa, e segretario dello stesso organismo.

Cosa c'entra Garofani con il presunto "piano contro Meloni"

Fino a questo momento il nome di Garofani era rimasto sconosciuto ai più. A portare l'attenzione sul consigliere è stata La Verità, che in un articolo del direttore Maurizio Belpietro, ha riportato alcune sue dichiarazioni collegandole a un presunto piano del Colle contro il governo. Il quotidiano attribuisce a Garofani il desiderio di "un provvidenziale scossone" contro Chigi come "una bella crisi finanziaria come ai tempi di Berlusconi, con lo spread alle stelle" e l'idea di "una grande lista civica nazionale" per vincere alle prossime politiche.

La frasi, riportate dal capogruppo di FdI Bignami, hanno scatenato lo scontro. I vertici del partito hanno chiesto una smentita, mentre oggi Garofani si è giustificato chiarendo di non aver mai orchestrato alcun complotto. Le sue parole dunque, vanno interpretate come "una chiacchierata in libertà tra amici". La sua versione però, non pare piaciuta a Meloni che si è detta rammaricata per quanto emerso finora. Nel tentativo di abbassare i toni e riportare la calma tra Palazzo Chigi e il Quirinale questa mattina la premier ha voluto incontrare Mattarella, con cui ha assicurato  esserci assoluta "sintonia istituzionale".

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