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Che fine ha fatto la Carta docente 2025 e perché rischia di non valere più 500 euro

La Carta del docente da 500 euro è un aiuto rivolto agli insegnanti per acquistare libri, programmi, dispositivi tecnologici e corsi di aggiornamento, tra le altre cose. Quest’anno, però, non è ancora stata attivata. In più, c’è il rischio che l’importo scenda e cambino le regole per il suo utilizzo.
A cura di Luca Pons
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La Carta del docente da 500 euro è un aiuto che esiste dal 2016 e consente agli insegnanti di spendere il denaro in varie cose: dai libri ai programmi informatici, dai dispositivi tecnologici ai corsi professionali, corsi di laurea e master, oltre a musei, cinema, teatri. Il problema è che nel 2025 la carta è ancora bloccata. L'anno scolastico è iniziato da quasi due mesi e ancora non ci sono notizie sulla sua attivazione. Il problema alla base potrebbe essere il cambiato delle regole sul suo utilizzo, che potrebbe causare anche un taglio dell'importo del bonus.

Perché la Carta del docente 2025 non è ancora attiva

La piattaforma della Carta del docente è chiusa dal 31 agosto 2025. Il motivo ufficiale è che bisogna "permettere il passaggio dall'iniziativa 2024-25 a quella 2025-26". Ovvero, aggiornarla con le nuove regole. Le novità già introdotte e quelle che sono ancora in lavorazione in Parlamento, infatti, richiedono di essere messe in pratica sul piano tecnico e amministrativo. Concretamente quindi serve che anche gli uffici ministeriali competenti si organizzino.

Senza contare che, per quanto riguarda i possibili cambiamenti che sono ancora in fase di discussione, bisognerà aspettare che il centrodestra arrivi a una decisione. Il dibattito è sul testo di conversione in legge di un decreto che scadrà l'8 novembre. Entro quel giorno ci sarà quindi la certezza sulle eventuali differenze rispetto agli scorsi anni.

Perché la Carta potrebbe valere meno di 500 euro quest'anno

Una delle novità è che la platea dei beneficiari si è allargata. La Carta del docente 2025/2026 infatti sptetterà anche a tutti i supplenti che hanno contratti fino al 30 giugno, come Fanpage.it ha anticipato alcune settimane fa, e anche del personale educativo. Inizialmente l'ampliamento avrebbe dovuto includere solo i supplenti con incarico al 31 agosto, come aveva deciso il governo quest'estate. Ma ora si attende un provvedimento che cancelli la discriminazione tra precari.

Non è chiaro, però, se con questo aumento dei beneficiari l'importo resterà di 500 euro a testa. È possibile che, con una platea più ampia, se i fondi a disposizione non aumentano i soldi erogati a ciascuno diminuiscano. Da questo punto di vista per il momento il ministero dell'Istruzione non ha dato conferme né smentite.

Nuove regole in arrivo, dall'acquisto di software ai viaggi

Ci sono poi altri cambiamenti in arrivo sul funzionamento della Carta del docente a partire dall'anno scolastico 2025/2026. In Parlamento si discute la conversione in legge del decreto che ha modificato l'esame di maturità, e tra le proposte di modifica ce ne sono alcune che riguardano la Carta. Il testo era già stato approvato dal Senato, ma alla Camera la commissione Istruzione ha varato nuovi emendamenti proprio sulla Carta. La conversione in legge deve essere completata entro la prima settimana di novembre: è possibile che solo dopo l'approvazione ci saranno aggiornamenti ufficiali sul bonus.

Tra gli emendamenti approvati, uno in particolare prevede che i dispositivi tecnologici e i programmi informatici si possano acquistare solo una volta ogni quattro anni, con i soldi della Carta del docente. Per fare un esempio, si potrebbe comprare un tablet nel 2025, ma poi nessun altro dispositivo elettronico fino al 2029.

Non è chiaro però come funzionerebbe il meccanismo per quanto riguarda i software. Se si acquistasse un programma informatico che richiede un abbonamento annuale, lo si potrebbe rinnovare l'anno successivo con i soldi della Carta? O se venisse rilasciata una versione più aggiornata, da comprare separatamente, dello stesso software prima di quattro anni?

Lo stesso emendamento introduce la possibilità di usare quei soldi per i viaggi, o meglio "l'acquisto di servizi di trasporto di persone". Il testo non specifica se si parli solo di trasporto pubblico locale o anche di biglietti aerei, per esempio. Come visto, quindi, ci sono diverse novità ancora in lavorazione sulla Carta. Con tutta probabilità, fino a quando queste nuove regole – che per adesso non sono ancora ufficiali, fino a quando il Parlamento non darà il via libera finale – non saranno definite, l'erogazione del bonus non sarà sbloccata.

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