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Cécile Kyenge, il primo ministro di colore. La Lega: “Opposizione totale”

Nata in Congo, sarà lei la responsabile al Dicastero dell’Integrazione. Da sempre contraria alla ‘legge Bossi-Fini’, avrà il Carroccio contro: “Simbolo di una sinistra buonista e ipocrita” è il commento di Salvini. Ma Balotelli plaude: “Grande passo avanti verso la civiltà”.
A cura di Biagio Chiariello
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Oculista, vive a Castelfranco Emilia e ha ricoperto fino a quest’anno il ruolo di consigliere provinciale a Modena. Cécile Kyenge è tra le sorprese del neonato governo. Enrico Letta e Giorgio Napolitano l'hanno scelta al ministro della Cooperazione Internazionale e dell'Integrazione. Lei è il primo rappresentante di colore nell'esecutivo della storia italiana. E' nata nella Repubblica Democratica del Congo (precisamente a Kambove) 48 anni fa, ma è residente in Italia dal 1983. E' stata anche responsabile regionale delle politiche dell'immigrazione. E proprio i diritti degli immigrati e quelli di cittadinanza rappresentano l'ambito politico nel quale la Kyenge si è battuta maggiormente negli ultimi anni. E’ per loro, per “gli invisibili, i senza diritti, i senza voce” che “parlerò come ministro – ha detto al Fatto Quotidiano – ascolterò tutte le voci che arrivano dalla società civile e le porterò in politica, prenderò tutte le firme raccolte, anche attraverso il Forum Immigrazione del Pd, le testimonianze e mi concentrerò affinché al centro del mio lavoro ci siano sempre le persone”.

Matteo Salvini (Lega Nord): "Faremo opposizione totale" – Una delle battaglie che più l’hanno vista impegnata sia come portavoce nazionale della rete Primo Marzo, promotrice dei diritti dei migranti e dei diritti umani, sia come eletta nelle fila del Partito Democratico, quand’ancora si chiamavano Democratici di Sinistra, c'è la legge Bossi-Fini. Non è certo un caso se nell'apprendere della nomina della Kyenge al Ministero per l'Integrazione, la Lega Nord ha sbottato: "Siamo pronti a fare opposizione totale", è insorto il segretario Matteo Salvini. Per l'esponente del Carroccio la Kyenge, "è simbolo di una sinistra buonista e ipocrita, che vorrebbe cancellare il reato di clandestinità e per gli immigrati pensa solo ai diritti e non ai doveri". Anche perché, insiste, il nuovo ministro "in alcune città dovrà preoccuparsi di re-integrare i cittadini italiani, ormai stranieri a casa loro causa dell'immigrazione". Ma, a ben vedere, la presa di posizione della Lega, per quanto prevedibile, rimane isolata. C'è chi infatti accoglie la nomina del primo ministro di colore di un governo italiano come una sorta di cesura storica: "La nomina di Cecile Kyenge a ministro per l’Integrazione rappresenta un ulteriore, grande passo in avanti verso una società italiana più civile, più responsabile e più consapevole della necessità di una migliore e definitiva integrazione". Parole di un certo Mario Balotelli, l’attaccante del Milan, nato da genitori ghanesi.

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