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Caso Yara Gambirasio, Napolitano ai pm: informate la famiglia

Il Quirinale risponde alla lettera dei genitori di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa a Brembate Sopra. Alla Procura di Bergamo il presidente chiede che la famiglia della giovane sia coinvolta nelle indagini che riguardano una morte ancora avvolta nel mistero.
A cura di Susanna Picone
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Il Quirinale risponde alla lettera dei genitori di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa a Brembate Sopra. Alla Procura di Bergamo il presidente chiede che la famiglia della giovane sia coinvolta nelle indagini che riguardano una morte ancora avvolta nel mistero.
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Nel complesso caso di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010 e trovata morta tre mesi dopo a Chignolo d’Isola, interviene anche il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. La pista “preferita” per risolvere il giallo, in questi anni, è stata quella del Dna che però, a oggi, ancora non ha dato la possibilità agli investigatori di incastrare l’assassino. Nelle ultime ore la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha fornito anche dei nuovi dettagli in merito al caso Gambirasio, intanto la famiglia della ragazzina aveva scritto già tempo fa al presidente Napolitano cominciando a sollevare dei dubbi sulla gestione delle indagini. Napolitano, da parte sua, ha risposto a Maura Panarese invitando la Procura di Bergamo a coinvolgere di più la famiglia della vittima. Il testo della lettera che il capo dello Stato ha scritto al procuratore generale di Bergamo è stato diffuso da Slytg24:

Illustre procuratore generale, è pervenuta al Presidente Napolitano una lettera della Signora Maura Panarese, madre di Yara Gambirasio, che si duole della conduzione delle indagini relative alla morte della giovane figlia e, in particolare, della scarsa collaborazione del sostituto cui sono affidate con la difesa delle persone offese. Sarò grato se, nell'ovvio rispetto della normativa vigente in materia, vorrà fornire ogni utile e consentita notizia sulla vicenda giudiziaria.

Nessuna accusa da parte della mamma di Yara – Con questo appello formale alla Procura di Bergamo il Quirinale risponde dunque alla richiesta della madre di Yara. Maura Panarese, da parte sua, aveva spiegato al quotidiano L’Eco di Bergamo di essersi rivolta al presidente per parlare a una persona nella quale aveva la massima fiducia. La sua lettera non voleva, insomma, essere un’accusa ma solo una richiesta di un maggiore coinvolgimento.

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