video suggerito
video suggerito
Il caso Epstein

Caso Epstein, l’ex compagna Ghislaine Maxwell pronta a parlare sulla lista dei clienti: Trump teme nuove rivelazioni

Ghislaine Maxwell, ex compagna di Epstein, valuta la possibilità di collaborare con la giustizia. Intanto la Casa Bianca si muove per arginare le conseguenze di una lettera compromettente pubblicata dal Wall Street Journal, forse fatta trapelare proprio da lei.
A cura di Francesca Moriero
105 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Da tre anni reclusa in un carcere federale della Florida, Ghislaine Maxwell continua a ripetere che non passerà dietro le sbarre il resto dei suoi 17 anni di condanna per complicità nella rete di sfruttamento sessuale di Jeffrey Epstein. Figlia del controverso magnate dell’editoria Robert Maxwell (morto nel 1991 in circostanze ancora oscure), mentre si tiene in forma tra yoga e jogging, insegna finanza alle altre detenute e riempie pagine di diari. Ma soprattutto, parla ogni giorno con i suoi avvocati: la sua strategia ora sembra chiara, e potrebbe puntare tutto su un’offerta pesante, testimoniare davanti al Congresso sulla lista dei “clienti” di Epstein.

La "lista" che Trump vuole dimenticare

Per mesi, nel mondo complottista vicino a Donald Trump, si è parlato ossessivamente di una lista segreta di personaggi influenti coinvolti nelle attività criminali di Epstein, in particolare sulla sua isola privata nelle Antille; secondo i sostenitori della destra estrema, molti membri dell’élite democratica avrebbero frequentato quei luoghi e avrebbero beneficiato della rete di prostituzione minorile gestita dal miliardario. Trump, che per anni è stato vicino a Epstein prima di allontanarsene nel 2004 per una disputa immobiliare, ha alimentato queste teorie. Ma ora, da presidente, le rinnega. Due settimane fa, ha dichiarato che la lista non esiste, definendo tutta la vicenda una montatura dei democratici. Una mossa che ha spiazzato parte della sua base, ancora convinta dell’esistenza di un "deep state" pedofilo. Quando anche alcuni repubblicani hanno continuato a chiedere la verità su Epstein, Trump li ha liquidati come “ingenui”, spingendoli ai margini del suo movimento.

La lettera (oscena) che agita la Casa Bianca

Il caso ha ripreso vigore dopo che il Wall Street Journal ha pubblicato una lettera del 2003 scritta da Trump per il compleanno di Epstein: un messaggio a dir poco sconveniente, con riferimenti sessuali espliciti e un disegno di una donna nuda. Il presidente ha reagito con furia: prima ha tentato invano di bloccarne la diffusione, poi ha querelato il giornale e l’editore Rupert Murdoch per 10 miliardi di dollari, sostenendo che si tratti di un falso. Ma la lettera è contenuta in un volume che raccoglie gli auguri di personaggi famosi a Epstein, molti dei quali hanno confermato l’autenticità dei loro messaggi. E soprattutto, Trump ha effettivamente realizzato disegni in passato, anche per aste di beneficenza. La domanda che ora aleggia alla Casa Bianca è una sola: chi ha fatto trapelare la lettera? In molti sospettano che sia stata proprio Ghislaine Maxwell, come forma di pressione. Un avvertimento per dire: sono pronta a parlare.

Una strategia (quasi) riuscita

L’ex socialite britannica aveva già tentato di far valere in tribunale l’accordo stipulato da Epstein nel 2008 con la procura della Florida, che lo salvò da una condanna potenzialmente molto più dura, ma la Corte suprema ha rigettato il ricorso. Nonostante ciò, la possibilità di una grazia non era del tutto esclusa. Trump, appena rieletto, avrebbe potuto considerarla, anche per la lunga conoscenza che lo legava alla coppia Maxwell-Epstein nei primi anni Duemila. A rafforzare l’ipotesi di una svolta favorevole, è arrivato pochi giorni fa il licenziamento notturno di Maurene Comey, la procuratrice di New York che aveva seguito il caso Maxwell. Ma la reazione indignata dell’opinione pubblica, delle vittime di Epstein e dello stesso elettorato trumpiano ha spinto la Casa Bianca a una brusca retromarcia: un portavoce hainfatti smentito qualsiasi ipotesi di perdono e il Dipartimento di Giustizia ha confermato la prosecuzione della causa alla Corte suprema.

Il rischio di nuove rivelazioni

Ghislaine Maxwell non ha intenzione di restare in silenzio: ha infatti già fatto sapere di voler testimoniare sulla presunta lista dei frequentatori della rete di Epstein. Un elenco che, a detta di Trump, non esiste. Ma il fratello di Ghislaine, Ian Maxwell, teme per la sua sicurezza, specie considerando la fine improvvisa del finanziere, ufficialmente suicida, in un carcere di New York nel 2019. In molti ricordano anche che fu proprio Trump a nominare ministro del Lavoro Alex Acosta, lo stesso magistrato che, nel 2008, siglò con Epstein un accordo giudiziario favorevole, permettendogli di scontare solo 12 mesi di carcere nonostante le accuse gravissime. E in quegli anni, tra Mar-a-Lago e Palm Beach, Epstein era ancora un habitué degli ambienti trumpiani. Ora, mentre la figura di Maxwell torna a far tremare le stanze del potere, il rischio per Trump è che un fiume di rivelazioni ancora nascosto possa iniziare a scorrere.

105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views