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Il caso Cospito

Caso Cospito, scorta per Donzelli, Delmastro e Ostellari dopo le minacce

Disposta la scorta per i due sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari e per il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli, dopo le minacce arrivate dal fronte degli anarco-insurrezionalisti.
A cura di Annalisa Cangemi
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È stata appena disposta la scorta per il vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, alla luce delle recenti minacce degli anarchici per il caso del detenuto Alfredo Cospito, dopo le dichiarazioni che il deputato di Fdi ha rilasciato nell'Aula della Camera il 31 gennaio scorso, rendendo note le conversazioni che il detenuto ha avuto con alcuni mafiosi, a proposito della strategia di abolire il cosiddetto ‘carcere duro', il 41-bis.

Lo stesso tipo di provvedimento riguarda i sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro, con delega alle carceri, e Andrea Ostellari, con delega al trattamento dei detenuti, per i quali sono state attivate misure di sicurezza "in via d'urgenza e temporanea", in attesa dell'assegnazione definitiva della scorta. Si tratta per i due membri del governo di una "tutela provvisoria" con un'auto blindata e la presenza di agenti, in attesa della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza a Roma prevista per il 10 febbraio nel quale sarà decisa l'assegnazione della scorta. Misura che invece sarebbe già scattata per il vicepresidente Copasir.

La lista delle persone ritenute a rischio, per le quali potrebbe essere necessario innalzare il livello di sicurezza, potrebbe allungarsi ancora, anche in vista delle manifestazioni programmate per i prossimi giorni. Dopo il rafforzamento della vigilanza sui luoghi sensibili, e gli attentati che si sono verificati nelle ultime settimane, sale quindi il livello di attenzione da parte degli apparati di sicurezza per prevenire possibili azioni violente degli anarco-insurrezionalisti nei confronti di soggetti che, direttamente o indirettamente, possono essere collegati alla vicenda dell'anarchico, ormai arrivato al 107esimo giorno di sciopero della fame in carcere.

Il governo teme un'escalation, come si vede dall'aumento della soglia di attenzione di intelligence e forze dell'ordine, sia per le condizioni di salute del detenuto, sia per la data del 12 febbraio, termine entro il quale il ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà decidere in merito all'istanza di revoca del 41-bis presentata dal legale.

Dalla Direzione nazionale antimafia è arrivata un'apertura: Cospito potrebbe tornare al regime di alta sicurezza. Mentre il pg di Torino, che sostiene l'accusa nel processo in corso, è contrario alla revoca del 41-bis. Il Guardasigilli potrebbe anche non pronunciarsi. A quel punto per l'anarchico resterebbe solo la Cassazione, che ha anticipato al 24 febbraio l'udienza, che era stata fissata inizialmente il 20 aprile e poi spostata al 7 marzo.

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