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Caso Almasri, Meloni attacca la magistratura: “Non sono un Conte qualsiasi” e Conte replica: “Lei è ricattabile?”

Giorgia Meloni accusa parte della magistratura di voler ostacolare la linea dura sull’immigrazione e difende i suoi ministri indagati per il caso Almasri. Conte replica duramente: “Meloni ricattabile? Gli italiani meritano risposte”.
A cura di Francesca Moriero
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rompe il silenzio sul caso Almasri e, in un'anticipazione dell'intervista che andrà in onda al Tg5, rivendicando il pieno coinvolgimento del governo nelle scelte contestate dalla magistratura: "Vedo un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura, in particolare su immigrazione", dichiara. "Come se ci fosse l’intento di ostacolare la nostra azione di contrasto all’immigrazione illegale". Un'accusa che suona come un attacco diretto ad alcuni settori della magistratura, mentre difende i risultati ottenuti: "I flussi di immigrati illegali in Italia sono diminuiti del 60%, e continuiamo a lavorare per migliorare". Il riferimento è anche al caso Almasri, il cittadino libico accusato di crimini gravissimi, tra cui torture, stupri su minori e crimini contro l’umanità, rimpatriato in fretta e con tutti gli onori a Tripoli su un volo italiano. Una scelta che ha sollevato un’ondata di critiche e ha portato all’indagine da parte del Tribunale dei ministri nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano: per loro la procura chiede l’autorizzazione a procedere.

Meloni: "Non sono Alice nel paese delle meraviglie e nemmeno un Conte qualsiasi"

Meloni rivendica la piena responsabilità politica delle scelte compiute dal suo esecutivo: "Hanno agito nel rispetto della legge per tutelare la sicurezza degli italiani. Non governano a mia insaputa. Io non sono Alice nel Paese delle Meraviglie, sono il capo del governo", afferma, respingendo l’idea di essere estranea alle decisioni assunte. E poi l'affondo personale: "Non sono un Conte qualsiasi che fingeva di non sapere cosa facesse il suo ministro dell’Interno". Una frase che richiama direttamente il precedente governo gialloverde, guidato da Giuseppe Conte, durante il quale furono autorizzate numerose chiusure dei porti e trattenimenti di migranti. Ma stavolta Conte non ci sta.

La replica di Conte: "Meloni ricattabile? Ce lo dica"

Pochi minuti dopo le parole della premier, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte risponde con un video pubblicato sui suoi canali social: "Non sono certo una Meloni qualsiasi… Lei è ricattabile?", chiede provocatoriamente. E rincara la dose: "Il governo ha mentito anche al Parlamento, cambiando versione più volte sul perché sia stato concesso un salvacondotto a un uomo accusato di crimini orribili, tra cui stupri su bambini". Conte accusa l’esecutivo di aver organizzato per Almasri un volo di Stato "con tutti gli onori" per rimandarlo in Libia, senza fornire una spiegazione pubblica coerente: "I ministri coinvolti", spiega, "sono indagati per favoreggiamento, peculato e omissione di atti d’ufficio. Perché lo hanno fatto? C’è forse qualcuno che tiene in pugno il governo? Vogliamo sapere se Giorgia Meloni è sotto ricatto".

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