69 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Carfagna (Forza Italia): “Con Renzi non ho preso neanche un caffè, cerca di indebolirci”

Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, chiarisce che alla cena da lei organizzata ai Parioli a Roma con 40 parlamentari azzurri, non è stata una “congiura carbonara”. Nega quindi di aver dato vita a una corrente: “In un partito quotato sotto il 10 per cento, più che una corrente sarebbe uno spiffero. Una prospettiva così non mi interessa”.
A cura di Annalisa Cangemi
69 CONDIVISIONI
Immagine

La cena tra parlamentari azzurri, organizzata da Mara Carfagna per ridiscutere il ruolo di Forza Italia all'interno della coalizione di centrodestra, ha generato diversi mal di pancia all'interno del partito. Il leader Silvio Berlusconi, intervenuto ieri da Strasburgo, ha chiarito che per lui si è trattata solo di una semplice cena fra "amici". Ma c'è stato anche chi, come il senatore Renato Schifani in un'intervista a Fanpage.it, ha accusato Carfagna di voler "correntizzare" il partito, fatto inedito nella compagine azzurra. Per Carfagna sono solo dicerie: "In un partito quotato sotto il 10 per cento, più che una corrente sarebbe uno spiffero. Una prospettiva così non mi interessa".

L'incontro "ha dimostrato che in Forza Italia siamo in tanti a non volerci arrendere. La frase più ripetuta a tavola è stata: ‘Svegliamoci, ricominciamo a fare politica, smettiamo di regalare gli elettori agli altri'", dice oggi in un'intervista a ‘La Stampa' Mara Carfagna, smentendo un possibile avvicinamento a Italia viva. Renzi per lei "è un competitor che tenta di indebolirci. Prova ne sia quella nostra senatrice che è appena trasbordata da lui". Il riferimento è alla senatrice Donatella Conzatti, che ieri ha annunciato il suo trasferimento tra le fila dei renziani.

Carfagna nega che ci siano stati contatti con Renzi, con il quale non ci sarebbe stato "neanche un caffè". L'azzurra crede nei "buoni rapporti con tutti, ma inciuci con nessuno". Berlusconi è stato avvisato della cena e "ha ben colto lo spirito dell'iniziativa. Che non era una congiura carbonara", ma voleva essere un primo confronto per "fornire idee, ragionamenti, energie per rianimare l'intero movimento". Rispetto all'intenzione della Lega di promuovere un referendum pro-maggioritario sulla legge elettorale, commenta: "Prendere da soli un'iniziativa del genere e pretendere che Forza Italia aderisca a cose fatte è stato un errore. Serve un patto di consultazione preventiva, le decisioni di questo peso vanno condivise".

"Io non sono pregiudizialmente ostile a scendere in piazza – dice a proposito di eventuali manifestazioni al fianco di Salvini – Ma a una condizione: che non siano benvenute né Forza Nuova né Casapound". Di fronte agli elettori, per il vicepresidente della Camera, bisogna dire no alle misure acchiappa-consenso e pensare invece a una vera riforma fiscale che rilanci il Nord, a una grande battaglia europea per fare del Mezzogiorno una ‘no-tax' area, a un'azione seria per alzare stipendi e salari e a "un freno efficace contro gli sbarchi fantasma che hanno riversato sulle nostre coste l' 80 per cento dei clandestini".

69 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views