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Covid 19

Caos a scuola su obbligo vaccinale: insegnanti con 2 dosi e con Green Pass valido fuori dalle aule

Caos nel mondo della scuola, quando mancano ormai pochi giorni per la chiusura dell’anno: per via dell’obbligo vaccinale, ancora in vigore, gli insegnanti che hanno avuto il Covid-19 rischiano di restare fuori dalle aule. L’interpretazione delle norme è lasciata ai singoli dirigenti scolastici.
A cura di Annalisa Cangemi
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Docenti fuori dalle aule a poche settimane dalla fine dell'anno scolastico, e norme poche chiare del ministero della Salute su cui Viale Trastevere sembra non voler mettere bocca. L'obbligo vaccinale per over 50 e per quasi tutte le categorie per cui è al momento previsto, cioè insegnanti personale scolastico e forze dell'ordine, dovrebbe scadere il prossimo 15 giugno, e non verrà più prorogato. L'obbligo di vaccinazione resta invece fino al 31 dicembre per i medici, personale sanitario e delle Rsa.

Per il mondo della scuola (ma la questione interessa anche le forze dell'ordine) si è verificata però una situazione di caos, per via di norme apparentemente in contrasto, che non sono state tempestivamente spiegate dai ministeri dell'Istruzione e della Salute: la questione riguarda chi ha fatto solo due dosi di vaccino, perché poi si è ammalato di Covid-19.

Tutto nasce da una circolare del ministero della Salute che ha fornito indicazioni per i tempi di somministrazione della dose di richiamo per il personale sanitario che dopo aver completato il ciclo di vaccinazione primario ha contratto il virus. Nella circolare si legge che "nei soggetti che hanno contratto una infezione da SARS-CoV-2 successivamente al completamento del ciclo primario, è comunque raccomandata la dose di richiamo (booster) a distanza di almeno 4 mesi (120 giorni) dalla data del test diagnostico positivo". Si aggiunge inoltre che "in caso di infezione da SARS-CoV-2 in soggetti mai vaccinati, come pure in caso di soggetti che hanno contratto l’infezione da SARS-Cov-2 entro 14 giorni dalla somministrazione di una dose di vaccino bidose, è comunque raccomandata l’effettuazione della vaccinazione a distanza di 3 mesi (90 giorni)".

Poco più sotto si specifica che "l’intervenuta infezione non rientra tra le ipotesi di ‘insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale'", e "non fa pertanto venire meno la condizione di soggetti inadempimenti in capo a coloro che non hanno assolto all’obbligo nelle tempistiche a tal fine previste". Di conseguenza "il professionista non ancora vaccinato secondo le tempistiche dettate dalla circolare del Ministero della salute, che risulti, quindi, inadempiente" può evitare la sospensione dimostrando di aver prenotato la somministrazione del vaccino "entro 20 giorni dalla data di ricezione dell’invito".

Il ministero della Salute ha anche chiarito in una Faq che per chi si è ammalato dopo le prime due dosi di vaccino o dopo la dose booster "La durata di questa Certificazione verde COVID-19 per guarigione post vaccinazione sarà valida in Unione Europea fino alla data di fine validità e in Italia dalla data di inizio validità senza necessità di ulteriori dosi di richiamo". Mentre è di 180 giorni (sei mesi) la durata del certificato verde in Italia per chi ha avuto l'infezione senza essere vaccinato o per chi si è contagiato dopo la somministrazione della prima dose di vaccino.

Lo stesso ministero però in un'altra Faq ha anche aggiunto che "La validità di una certificazione verde Covid-19 da guarigione, anche se con durata illimitata, non determina l'adempimento dell'obbligo vaccinale, che va comunque assolto dopo 90 giorni per i non vaccinati, o 120 giorni per chi deve fare la dose di richiamo".

La norma del ministero della Salute vale anche per la scuola?

La circolare del ministero della Salute è stata emanata esclusivamente per le professioni sanitarie, non si fa menzione di altre categorie, come insegnanti e forze dell'ordine, e non viene esplicitato che queste prescrizioni devono essere interpretate in modo ‘estensivo' anche per gli altri lavoratori per cui è in vigore l'obbligo vaccinale.

In molti istituti scolastici però è stata presa per buona l'indicazione del ministero della Salute, anche se il ministero dell'Istruzione, interpellato sul punto, non ha comunicato una regola a cui i dirigenti scolastici possono far riferimento. Con il risultato che le scuole su tutto il territorio nazionale si sono mosse in modo disomogeneo: in alcune è stata presa alla lettera la circolare del ministero della Salute, con un'interpretazione stringente della norma, e quindi gli insegnanti che non hanno fatto la dose di richiamo, pur avendo il Green Pass da guarigione valido, sono stati giudicati inadempienti rispetto all'obbligo vaccinale, e sono rimasti fuori dalle aule, impossibilitati a fare lezione, in un momento tra l'altro delicato come quello della chiusura dell'anno scolastico; in altre strutture invece i dirigenti scolastici hanno interpretato diversamente la norma del ministero della salute, ritenendola rivolta unicamente al personale sanitario e non al personale scolastico, che non è stato di fatto direttamente chiamato in causa.

In pratica i dirigenti scolastici hanno mantenuto una certa discrezionalità, decidendo autonomamente come comportarsi con gli insegnanti guariti dal Covid-19, che hanno comunque un Green Pass valido, ma che non hanno fatto la dose di vaccino prevista dalle disposizioni sull'obbligo vaccinale. Un vero e proprio rebus di difficile soluzione, con proteste e diffide in tutta Italia.

I sindacati della scuola hanno denunciato queste criticità, causate sostanzialmente dall'assenza di una chiave interpretativa uniforme da parte del ministero dell'Istruzione di fronte a un quadro complesso. In alcuni casi, nelle scuole in cui è stata applicata alla lettera la norma del ministero della Salute, gli insegnanti sono stati sospesi, perché la loro certificazione verde non è stata considerata bastevole per rientrare in servizio. In altri istituti invece i dirigenti, di propria iniziativa e secondo la propria sensibilità, si sono presi la responsabilità di far lavorare gli insegnanti con Green Pass, anche se non vaccinati. Il sindacato Cisl Scuola, contattato da Fanpage.it, non possiede cifre del fenomeno, ma ha detto di aver ricevuto diverse segnalazioni.

"Ci sono state lamentele da parte dei docenti. Abbiamo chiesto tre settimane fa al ministero dell'Istruzione per sapere come applicare le norme del ministero della Salute, ma non ci hanno dato risposte. I dirigenti scolastici si sono mossi a macchia di leopardo, anche se la circolare riguardava il personale della sanità. È stata estesa alla scuola, non si capisce da chi" – ha commentato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Alcuni nostri responsabili locali hanno diffidato le scuole, richiamando la norma nazionale sul Green Pass da guarigione. Ma in altri posti o è stata differita la data di vaccinazione oppure il problema non è stato risolto".

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