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Brunetteide: storia di un Ministro attraverso gaffe e scivoloni

La gaffe coi precari di cui si è reso protagonista il Ministro Brunetta è solamente l’ultima di una lunga serie. La redazione di Fanpage ha ricostruito per voi le tappe principali di quest’avvincente storia.
A cura di Alfonso Biondi
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Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Sta facendo molto discutere l'ultima uscita del ministro Renato Brunetta nei confronti di alcuni lavoratori della Rete precari della pubblica amministrazione. Ieri il Ministro si trovava al Macro di piazza Giustiniani, a Roma, per il Convegno nazionale dell'Innovazione, a margine del quale alcuni lavoratori appartenenti alla Rete Precari lo hanno invitato a rispondere ad alcune loro domande. Ma Brunetta, infastidito dallo striscione con su scritto "Si scrive innovazione, si legge precarietà", mostrato dai lavoratori nel corso della manifestazione, ha così apostrofato i suoi interlocutori: "Con voi non parlo. Siete la parte peggiore d’Italia". Ovviamente l'uscita di scena del ministro è stata accompagnata da insulti di vario genere. Ma quella di ieri è solamente l'ultima di una lunga serie di gaffe. Una storia tragicomica di cui vogliamo raccontarvi le tappe principali.

Brunetta diviene Ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione nel 2008 e subito dichiara guerra ai cosiddetti fannulloni, promettendo di prendere seri provvedimenti contro chi lavora poco e contro chi è troppo assenteista. Il 18 giugno del 2008 Brunetta è a Matrix dove, dinnanzi a uno sbigottito Mentana, si cimenta in una inaspettata autocelebrazione: "Ho molti amici che hanno vinto il Premio Nobel- dichiara- e non sono più intelligenti di me".

Nell'ottobre dello stesso anno nel programma radiofonico "Faccia a faccia" Gian Antonio Stella chiede al ministro se sia il caso di annoverare tra i fannulloni anche i parlamentari assenteisti e prendere provvedimenti anche nei loro confronti. Quella di Stella è una provocazione; il giornalista infatti ricorda a Brunetta che qualcuno lo aveva messo tra gli europarlamentari più assenteisti. Ma il Ministro non ci sta e, dopo aver citato una sua vecchia smentita, annuncia una querela in diretta:

A novembre Brunetta si trova a Napoli e, mentre staziona per San Gregorio Armeno, la famosa strada dei presepi, viene notato da alcuni studenti gli chiedono come mai stia passeggiando per la città e non sia al lavoro. Gli studenti gli danno del "fannullone". Ne viene fuori un simpatico siparietto che Matrix non esita a mandare in onda:

http://www.youtube.com/watch?v=JxV7qRm7EmU

Il 2 aprile del 2009 è protagonista di una rovente polemica con la collega Mara Carfagna per aver dichiarato che "il lavoro pubblico è stato usato per tanto tempo come un ammortizzatore sociale, soprattutto da parte delle donne che uscivano a fare la spesa in orario di lavoro".

Nell'aprile del 2009 il ministro è poi ospite a "L'era glaciale" dove riesce ad aizzare anche una solitamente tranquilla Daria Bignardi. Si parla del nuovo libro di Brunetta "Rivoluzione in corso" e il piccolo storpiamento del nome dell'ex ministro del Lavoro Giacomo Brodolini in "Brandolini" infastidisce molto più del dovuto Brunetta che alla fine si prende dell'antipatico e del permaloso:

Il 27 maggio dello stesso anno un'altra sua dichiarazione provoca le proteste dei sindacati di polizia. Il ministro, ospite a Klauscondicio, parlando di sicurezza afferma che "bisogna mandare i poliziotti per le strade. Ma non è facile farlo: non si può mandare in strada il poliziotto panzone che non ha fatto altro che il passacarte, perché in strada se lo mangiano".

Il 15 settembre, nel suo inter­vento alla scuola di formazione del Popolo della Libertà, il ministro si scaglia contro il mondo dello spettacolo, rispolverando anche il termine Culturame (sostantivo collettivo spregiativo usato la prima volta il 6 giugno 1949 a Venezia da Mario Scelba). Per Brunetta si tratta di un mondo che sa solo usare soldi pubblici e sputare sentenze contro il proprio Paese. Sandro Bondi viene poi esortato a "chiudere i rubinetti":

Solamente 4 giorni dopo, al convegno del Pdl veneto a Cortina d'Ampezzo, afferma che "ci sono élite irresponsabili che stanno preparando un vero e proprio colpo di Stato". Il ministro mette poi in contrapposizione "i compagni della sinistra per bene" con quelli della " sinistra per male o di merda" alla quale fa un solenne augurio: "vada a morire ammazzata".

Il 15 novembre per rispondere ad un articolo del settimanale L'Espresso, molto duro nei confronti dei risultati della battaglia contro i "fannulloni", Brunetta utilizza la prima pagina del sito istituzionale del Ministero, titolando a caratteri rossi "Il bluff de L'Espresso". Anche questa iniziativa suscita un gran numero di critiche per l'utilizzo privato di un sito istituzionale.

L'11 settembre del 2010 dichiara in un'intervista a Il Giornale che "se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa".

Giovedì scorso, durante l'ultima puntata di Annozero, alcuni dipendenti del Tribunale di Milano smentiscono in diretta il ministro che aveva indicato il Tribunale in questione come il più informatizzato d'Italia. I dipendenti dichiarano che "nel processo penale la notifica on line non è mai partita" e che "nelle segreterie non esiste neanche uno scanner":

Il resto è storia nota e riguarda quanto accaduto ieri tra Brunetta e i lavoratori della Rete precari della Pubblica Amministrazione ai quali il ministro non aveva concesso un confronto:

Sulla faccenda però è tornato poco fa lo stesso Brunetta che in un videomessaggio ha reso noto noto il suo punto di vista sull'accaduto. Ecco la sua replica che, per adesso, corrisponde anche alla fine della nostra storia:

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