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Botta e risposta Renzi-Meloni sulle riforme, la premier: “Dimissioni? Non farei niente che ha già fatto lei”

Botta e risposta Meloni-Renzi al premier time al Senato, sul tema delle riforme costituzionali. Il leader Iv: “Ha detto ‘Non mi dimetterò se i cittadini sfiduciano una legge del governo’. Ma davvero lei pensa che valga di più il voto di fiducia in Parlamento che non il voto di fiducia dei cittadini?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In occasione del premier time di oggi al Senato, la prima volta dopo oltre un anno in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde alle interrogazioni a risposta immediata dei parlamentari, c'è stato un botta e risposta tra il senatore Matteo Renzi e la premier. Il quesito del leader di Italia Viva, come anticipato, si è concentrato sulle riforme che fanno parte del programma di governo del centrodestra, che non sono state ancora portate termine.

L'intervento di Renzi ruotava attorno ad alcuni punti principali, privatizzazioni, legge elettorale e riforma della Giustizia. "Lei ha cambiato idea su tutto. Ha detto che le infrastrutture strategiche devono essere in mano agli italiani. Da quando c'è lei, gli americani sono in Telecom, i tedeschi in Alitalia gli australiani in Autostrade. Più che l'internazionale sovranista sembra Giochi senza frontiere. Non si sente in contraddizione?".

"Lei in campagna elettorale ha detto ‘presidenzialismo', che è diventata elezione diretta del premier, poi diventata elezione semidiretta, poi Puff, è sparita, hanno ghostato la ministra Casellati La madre di tutte le riforme è diventata una suocera di cui non parla più nessuno. Ora però si parla di legge elettorale: lei ha sempre detto da 10 anni a queste parte che lei è per le preferenze. E’ disponibile a dire qui preferenze senza se e senza ma? Io voto a favore".

"Le riforme costituzionali. Me la chiamo da solo: ah, tu sei quello che ha perso il referendum. Bene, presidente del Consiglio, lei ha detto di no al Titolo V perché voleva abolire le Regioni, ha cambiato idea? Detto, fatto. Ha detto di no al superamento del bicameralismo paritario promettendo che non avrebbe mai fatto una lettura sola in Parlamento, e invece anche l'ultima legge di Bilancio, ha messo il Cnel con il ministro Brunetta a fare quello che sappiamo e, soprattutto, dice: ‘Io non mi dimetterò se i cittadini sfiduciano una legge del governo'. Davvero lei pensa che valga di più il voto di fiducia in Parlamento che non il voto di fiducia dei cittadini? Io credo che su questo stia facendo il contrario di ciò che ha detto”, ha detto ancora.

"Giustizia. Lei, presidente Meloni, ha promesso una riforma della giustizia garantista. Detto da voi, fa quasi ridere. Se vogliamo credervi, fate una cosa: prima di approvare in via definitiva la riforma garantista sulla giustizia perché non fate quello che avete detto, cioè andate a Bibbiano. La stanno ancora aspettando per chiedere scusa a quella comunità per il vostro giustizialismo. Dall’euro alla Nato, da Putin alle trivelle. Lei è campionessa mondiale di incoerenza. Su cosa la giudichiamo visto che cambia idea su tutto?", ha concluso l'ex premier.

La risposta di Meloni a Renzi

"Francamente mi è sfuggita la domanda, a parte quella sulle preferenze. Senatore Renzi sui dossier strategici abbiamo ereditato delle situazioncine un tantino compromesse che cerchiamo di sistemare una ad una", ha detto Meloni replicando a Renzi.

"Sul premierato, sta andando avanti, è una legge che io continuo a considerare la madre di tutte le riforme e non dipende da me perché dipende dal Parlamento ma sicuramente la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma, esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia. Sulle preferenze. le confermo di essere favorevole all'introduzione delle preferenze nella legge elettorale", ha detto poi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato.

"Per quello che riguarda le dimissioni in caso di sconfitta al referendum, senatore Renzi, lo farei anche volentieri ma non farò mai niente che ha già fatto lei", ha concluso Meloni.

Poco dopo ha replicato il leader di Iv: "Ce ne siamo accorti che non sta facendo la stesse cose che ho fatto io", citando ad esempio il piano Industria 4.0. Le sue parole sono state interrotte dal vociare dei senatori di maggioranza, tra cui qualcuno che gli ha urlato. "Smettila di fare politica" il che ha ha portato il presidente La Russa a chiedere di fare silenzio. Renzi ha concluso accusando la premier di aver cambiato idea anche rispetto alla Russia: "In una trasmissione del 2015, Meloni disse che tra il presidente russo Putin e il presidente della Repubblica italiana stava dalla parte di Putin. Tra lei e Putin, io sto dalla sua parte, io sono un patriota vero".

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