Bonus casa, come funzionano gli incentivi ancora in vigore e quanto valgono

Restano in vigore per quest'anno i bonus edilizi per chi ristruttura casa, ma con alcune novità. In una circolare l'Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti sulle regole per accedere agli incentivi edilizi e i requisiti per usufruirne. Le misure oggetto della circolare includono gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (il cosiddetto bonus ristrutturazioni), l'ecobonus, il sismabonus e il superbonus. Quest'ultimo però è stato modificato con un intervento sulle aliquote di detrazione, eliminando nei fatti l'incentivo al 110% come lo conoscevamo. Vediamo nel dettaglio le novità.
Quali sconti si possono ancora ottenere e a chi spettano
Per chi ristruttura casa, la detrazione Irpef è fissata al 50% se si tratta dell'abitazione principale e fino a un tetto massimo di 96mila euro. Per poter ottenere lo sconto però, sarà necessario che il richiedente sia titolare del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione) sull’immobile ristrutturato, come precisato dalla legge di bilancio 2025. Per tutti gli altri immobili, ad esempio, seconde case, abitazioni in locazione, uffici eccetera, l'aliquota scende al 36% per le spese sostenute nel 2025 e al 30% per quelle effettuate nel 2026 e 2027.
La detrazione più elevata per la prima casa spetta anche nel caso in cui questa sia abitata da un familiare del contribuente (coniuge, parente entro il terzo grado e affini entro il secondo) e anche per interventi sulle pertinenze, come garage o cantine. Niente da temere inoltre, per chi compra un immobile, lo ristruttura ma decide di trasferirvi la residenza solo in un secondo momento, il bonus resterà accessibile. Sarà fondamentale però, che l'immobile venga adibito a prima casa entro la fine dei lavori.
Quali sono gli incentivi per sostituire gli impianti di riscaldamento
Restano in vigore poi, gli incentivi per chi sostituisce un vecchio impianto di climatizzazione con uno meno inquinante. In particolare, il beneficio si applica a microgeneratori, pompe di calore ad assorbimento a gas, generatori a biomassa e sistemi ibridi (a metà tra pome di calore e caldaie). Non ci sarà più invece, l'Ecobonus, la detrazione riconosciuta fino al 2024 per sostituire le vecchie caldaie con impianti a condensazione.
Altri chiarimenti riguardano le detrazioni al 65% per gli interventi sui condomini, che spettano a chi realizza lavori su edifici composti da due a quattro unità immobiliari, anche se posseduti da un unico proprietario. I beneficiari possono essere persone fisiche, onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale. Lo sconto fiscale tuttavia, viene riconosciuto solo se entro la data del 15 ottobre 2024 siano già stati ultimati due passaggi fondamentali, ovvero l'approvazione della delibera dell'assemblea dei condomini e la presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila).
Infine, la circolare chiarisce le modalità in cui verranno ripartite le detrazioni per i contribuenti che hanno effettuato delle spese per interventi di ristrutturazione nel 2023, ovvero dieci quote annuali di uguale importo ciascuna.