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Bersani: “Non cedo a Berlusconi, governissimo non risolve i problemi”

Il segretario del Pd da Roma torna ancora una volta a dire no alle larghe intese. E parlando del Cavaliere attacca: “Vengono a dire a noi che la situazione è drammatica dopo che per anni hanno detto che i ristoranti erano pieni”. Polemica anche nei confronti di Renzi.
A cura di Susanna Picone
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Il segretario del Pd da Roma torna ancora una volta a dire no alle larghe intese. E parlando del Cavaliere attacca: “Vengono a dire a noi che la situazione è drammatica dopo che per anni hanno detto che i ristoranti erano pieni”. Polemica anche nei confronti di Renzi.

Pierluigi Bersani non lo vuole un accordo con Silvio Berlusconi al fine di formare un governo di larghe intese. Lo ha detto nei giorni scorsi e l’ha ribadito anche oggi nel corso della manifestazione contro la povertà andata in scena a Roma. Una manifestazione a Corviale, zona periferica della città, possibile proprio grazie a una sua legge. Il segretario, infatti, ha ricordato: “Questo luogo è stato aperto grazie a una mia legge, ne ho fatte parecchie, ma tutte con una caratteristica. Cambiare qualcosa sul serio”. Perché, ha detto ai manifestanti, cambiare si può e “non è vero che siamo tutti uguali, non è vero”. Dunque il suo pensiero sul governo che è quello già annunciato nei giorni scorsi: no alle larghe intese. Il segretario del Pd ha spiegato anche perché un governissimo non sarebbe utile: non è la risposta, secondo lui, ai problemi. Quindi, lo ha assicurato ai presenti, lui non cederà a Silvio Berlusconi contro il quale ha lanciato anche un attacco ricordando la storia di qualche tempo fa dei ristoranti pieni. “Vengono a dire a noi che la situazione è drammatica e che bisogna fare qualcosa dopo che per anni hanno detto che i ristoranti erano pieni”, dunque basta, per il leader del Partito Democratico, “con la demagogia dopo demenziali panzane e alla politica attorcigliata sugli interessi di qualcuno”.

“Se sono d’intralcio mi faccio da parte” – Pierluigi Bersani ha lanciato qualche messaggio anche a Matteo Renzi che, in riferimento alle trattative con il Movimento 5 Stelle, aveva parlato di un incontro umiliante. “Qualcuno mi ha detto che quello con il M5S è stato un incontro umiliante e questo non l’avrei accettato neanche da mio padre, ma per il bene del partito sto zitto. L’arroganza – così il segretario – umilia chi ce l’ha”. E da Roma Bersani si è scagliato contro il qualunquismo, affermando come sia indecente che in questa fase difficile per il Paese si dica che la politica debba fare presto.  Lui ostinato ad andare avanti nonostante le difficoltà? Anche su questo punto il segretario del Pd ribadisce quanto detto già in passato: “Ci siamo se serviamo alla causa. Se sono di intralcio mi faccio da parte”. E dalla manifestazione contro la povertà Bersani è tornato a parlare anche dell’intenzione di trovare un accordo su un candidato condiviso per il Quirinale: “Noi siamo fedeli alla Costituzione, secondo cui il presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale”.

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