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Bersani contro il Pdl: “Non è leale con Monti”

Dopo le ultime vicende parlamentari con il voto sulla responsabilità dei giudici e la decisione sul Cda della Rai, il segretario del Pd si scaglia contro il Pdl accusandolo di voler ricompattare la maggioranza con la Lega a scapito del Governo Monti.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le ultime vicende parlamentari con il voto sulla responsabilità dei giudici e la decisione sul Cda della  Rai, il segretario del Pd si scaglia contro il Pdl accusandolo di voler ricompattare la maggioranza con la Lega a scapito del Governo Monti.Sembra ormai già sfaldata l'anomala maggioranza di Governo che appoggia in Parlamento l'Esecutivo Monti. Dopo i recenti casi di voto contro il parere del Governo, il segretario del Partito Democratico si scaglia apertamente contro il Pdl accusando il centrodestra di slealtà nei confronti del Premier. Bersani, già giovedì, in una riunione con lo stesso Presidente del Consiglio e alla presenza di Angelino Alfano, aveva esplicitamente accusato il Popolo della libertà di voler "rifare vecchie maggioranze", riferendosi evidentemente al ricompattamento con la Lega nord, e ribadendo che "così non va". Stesso schema presentato anche al Capo dello Stato ieri sera in un incontro già programmato al Quirinale. "Noi, come altre forze, siamo leali e votiamo anche se non condividiamo al cento per cento le decisioni del Governo" ha riflettuto Bersani, che però non ci sta a diventare l'unico sostenitore di Monti mentre i rivali del Pdl si prendono alcune libertà alla Camera. "Il Pdl sta venendo meno al suo dovere di responsabilità" ha detto il leader del Pd, accusando la ex maggioranza di promettere ma poi non mantenere andando dietro ai leghisti, come nel caso delle riforme della giustizia e sulle liberalizzazioni, non ultimi la decisione sul Cda Rai e il voto per la responsabilità civile dei giudici.

LA REPLICA DI FABRIZIO CICCHITTO – Bersani è molto preoccupato che il Pd possa perdere consensi in un momento così delicato dove sono in piedi i tavoli sulla riforma del lavoro, che si sta delineando come un duro rospo da ingoiare per il Pd, mentre dal Pdl si cerca di distanziarsi dall'azione del Governo per riguadagnare gradimento nell'elettorato e anche approvazione negli ex alleati. La risposta è arrivata dal capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto che ha ribadito la fiducia nel Governo, rispedendo al mittente le accuse di slealtà, e rinfacciando anzi il voto di molti depurati del Pd a favore della norma sui giudici coperti dal voto segreto. "Noi non abbiamo usato il termine slealtà quando su due mozioni sulla Libia il Pd aveva votato contro le indicazioni del Governo" ha detto Cicchitto, ricordando che il suo partito ha dato libertà di voto ai suoi parlamentari su alcuni provvedimenti controversi. Il Presidente Napolitano tenta di gettare acqua sul fuoco, in una situazione ancora critica per l'Italia, Napolitano cerca di rasserenare gli animi per continuare ad avere quel clima di  collaborazione indispensabile per una rapida approvazione delle riforme economiche e sociali in cantiere.

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