Bersani, comizio finale a Roma: “Grillo loda Berlinguer a Bologna, e qui abbraccia CasaPound”

Intervenuto al comizio finale del teatro Ambra Jovinelli di Roma, il segretario del Partito Democratico ha fatto una sintesi del percorso che lo ha portato ad essere il candidato premier alle elezioni politiche. Poco spazio hanno invece avuto i programmi di governo, mentre non si è mai parlato dell'alleanza eventuale con Mario Monti. "Il popolo delle primarie – ha detto Bersani – ci farà vincere, in tutta Italia questo popolo si è risvegliato e si è dato da fare negli ultimi mesi, tra le primarie, le parlamentarie e la campagna elettorale". Molto sentito il tema del populismo, e del rischio di un forte successo elettorale di Beppe Grillo: "sapeste quante volte – ha raccontato Bersani – hanno consigliato anche a me di spararne qualcuna grossa. Invece noi dobbiamo distinguerci per la serietà della nostra proposta politica: no alle promesse clamorose. In cima alle nostre priorità c'è l'Italia, e l'abbiamo dimostrando appoggiando fino all'ultimo il governo Monti, che se ogni tanto lo ricordasse sarebbe meglio…"
Ma il grande obiettivo delle dichiarazioni di Bersani è stato il Movimento 5 Stelle, accusato di essere poco democratico: "Grillo parla da un tabernacolo, non ha contraddittorio, e si comporta come un capo assoluto. Il Pd è diverso: voi sapete che in qualsiasi momento potrete mandarmi via se lo vorrete. E poi parliamoci chiaro: Grillo non può lodare Berlinguer quando va a Bologna, poi accogliere quelli di CasaPound appena arriva a Roma".