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Test di Medicina e semestre filtro

Bernini dice come sarà la graduatoria di accesso a Medicina e quando andranno recuperati i debiti

Durante l’informativa alla Camera, la ministra ha spiegato come funzionerà la graduatoria per l’accesso a Medicina degli studenti del semestre-filtro: “A seconda di come sono andati agli esami, entreranno con; tre voti pieni, due voti pieni e un debito formativo oppure un voto pieno e due debiti formativi”. Le prove di recupero non saranno organizzate a livello nazionale ma da parte dei singoli atenei.
A cura di Giulia Casula
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Nell'aula della Camera si è svolta l'informativa urgente della ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sullo stato di avanzamento della nuova modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. L'esponente dell'esecutivo ha chiarito come funzionerà la graduatoria per l'ammissione degli studenti che hanno sostenuto le tre prove d'esame al termine del semestre-filtro, il nuovo meccanismo che ha sostituito il test d'ingresso.

La riforma è stata travolta dalle critiche a causa delle irregolarità denunciate dagli studenti e dai risultati del primo appello, che hanno visto un basso numero di sufficienze in tutte e tre le materie d'esame (chimica, biologia e fisica). "Questo governo e questa maggioranza hanno compreso che dopo 25 anni non era opportuno, ma era doveroso cambiare per mettere insieme una serie di tasselli che sono alla base della missione dell'università, renderla più accessibile", ha esordito la ministra. "È venuto il momento di un patto di chiarezza e, quindi, di rassicurazione per studenti e famiglie, per tutti coloro che stanno osservando lo sviluppo di questa riforma", ha aggiunto.

Come funzionerà la graduatoria di Medicina: "Completata entro il 12 gennaio"

"La riforma sta funzionando. La platea dei richiedenti l'iscrizione è rimasta sostanzialmente uguale, ma è profondamente cambiata la modalità, che era quella di un sistema iniquo. Il Governo e la maggioranza hanno compreso che dopo 25 anni era doveroso cambiare per un'università più accessibile. Ci siamo chiesti se fosse opportuno superare il numero chiuso: la scelta fatta da noi è stata quella di rendere l'università più accessibile, ma non la formazione meno fruibile con l'apertura indiscriminata", ha proseguito la ministra.

La graduatoria sarà completata il prossimo 12 gennaio. "A seconda del modo in cui si sono posizionato negli esami che hanno sostenuto, che non sono più test selettivi- ghigliottina, entreranno nelle graduatoria con tre voti pieni, due voti pieni e un debito formativo, un voto pieno e due debiti formativi. Debiti che verranno escussi non già a livello nazionale ma nei singoli atenei di formazione", ha chiarito Bernini.

Chi dovrà recuperare le insufficienze

Le materie insufficienti quindi, potranno essere recuperate, probabilmente a febbraio. Il recupero però non avverrà con delle prove nazionali, come avvenuto a novembre e dicembre, ma con esami organizzati e gestite dai singoli atenei. L'elenco di tutti gli studenti ammessi sarà chiuso entro il 28 di febbraio, con voti pieni o con debiti formativi escussi nelle sedi di appartenenza. La ministra ha assicurato che "non sono previsti studenti che perderanno l'anno. Non sarà così. In sede di iscrizione gli studenti si sono iscritti anche a corsi affini come Biotecnologie, Infermieristica… Non ci saranno pezzature o sanatorie. Tutti avranno un'opportunità", ha detto.

Bernini: "Notizie fake su prove copiate per inquinare la riforma"

Gli "studenti hanno sostenuto esami di profitto, non test. Si sono preparati per due mesi e mezzo.Sono entrati nelle università, hanno incontrati i loro docenti, hanno corrisposto la somma di 250 euro non a fondo perduto, come capitava per i test, ma come anticipazione dei loro ratei universitari e hanno gratuitamente acceduto ai materiali di preparazione. Gli appelli sono stati sostenuti, verranno matchati nella graduatoria e daranno luogo all'allocazione, specifica per ogni studente", ha ribadito. "La riforma è perfettibile? Certamente. Possiamo cambiare le modalità per mettere il primo di settembre gli studenti in aula, chiedere agli atenei di individuare modalità di preparazione della didattica e degli appelli diverse da quelle che sono state organizzate per questa prima applicazione della riforma", ha aggiunto.

Quanto alle polemiche sulle foto delle domande scattate all'interno delle aule universitarie e diffuse sui social, Bernini ha negato che ci siano state violazioni delle prove e ha parlato di "bolle fake" procurate per "disinformare durante una fase così importante della riforma. Stiamo parlando della vita di studenti che non meritano di essere oggetto di strumentalizzazioni politiche. Noi continueremo a spigare la riforma", ha detto e rivolgendo un attacco a gli studenti che l'hanno contestata ad Atreju, ha aggiunto: "Continuerà a distinguere gli studenti che vogliono essere informati rispetto a chi fa contestazioni e studia non da medico ma da piccolo attivista".

Faraone (Iv) a Bernini: "L'Aula è vuota, la sua maggioranza l'ha lasciata sola"

Innanzitutto, "noi con questa riforma" dell'ammissione alla facoltà di Medicina "non ci entriamo nulla e non l'abbiamo voluta", ha esordito il vicepresidente di Italia viva, Davide Faraone, intervenendo in Aula della Camera dopo l'informativa. In secondo luogo, "oggi ministra è più sola che mai, basta guardare i banchi vuoti della maggioranza" in Aula. L'esponente di Iv è entrato nel merito delle critiche: "Nel fare la riforma le ha sbagliate tutte ed e' andata avanti come un treno senza ascoltare nessuno: se un docente avesse definito ‘inutile' uno studente sarebbe intervenuta, chiediamo il suo licenziamento", ha detto riferendosi alle parole della ministra pronunciate dopo le contestazioni ricevute.

E ancora: "Ha usato gli studenti come cavie per scimmiottare il sistema francese ma avrebbe funzionato se avesse messo risorse per aule, tirocini, laboratori, e invece è una riforma senza gli investimenti necessari ed é un errore enorme" a cui si aggiunge la "riduzione dei programmi, l'azzeramento della programmazione di base". Faraone ha insistito: "Avete mentito sull'abolizione del numero chiuso, che c'è ed è a doppia mandata e non si riempiranno i posti disponibili perché tanti non passeranno e poi avete anche messo una toppa peggio del buco, la sanatoria delle insufficienze" cosi' i "ricorsi pioveranno come grandine".

Manzi (Pd): "La riforma è un bluff"

Quella sull'accesso a Medicina "non è una riforma, ma purtroppo un bluff", ha affermato Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, nel suo intervento dopo l'informativa. "Si parla di semestre, ma in realtà si tratta di poco più di due mesi di lezione, spesso in modalità mista o addirittura solo a distanza, che hanno prodotto solo confusione e disagi. Nel primo appello – ha spiegato l'esponente dem – il numero di studenti che ha superato la prova di fisica è stato ridottissimo e sono stati registrati da più parti problemi nello svolgimento delle prove. Era purtroppo ciò che avevamo previsto quando questa riforma è stata approvata: non sono state date risorse alle università, che sono state lasciate sole, insieme alle famiglie e agli studenti, convinti di trovarsi davanti a una vera riforma. Così non è stato", ha sottolineato.

Secondo Manzi, "non basta gestire l'emergenza di queste settimane o chiarire come sarà formata la graduatoria nazionale che uscirà a gennaio. Questa riforma va rivista nel suo impianto, perché sta producendo danni ovunque. La ministra ha annunciato modifiche al sistema, è già un passo avanti rispetto alla difesa d'ufficio ascoltata in questi giorni ed è un punto che il Partito democratico ha insistentemente chiesto nelle settimane passate . Quando si interviene con prepotenza e senza ascoltare la comunità accademica, i docenti e gli studenti che vivono ogni giorno l'università il risultato è il caos", ha concluso.

Piccolotti cita Berlusconi: "Supponente, arrogante e persino ridicola"

"Siccome le piace usare le citazioni di Berlusconi per umiliare le persone, la faccio anche io una citazione di Berlusconi…. Era un appunto, un foglietto, che si addice anche al suo caso: ‘Supponente, prepotente, arrogante e persino ridicola'". Così la deputata di Avs Elisabetta Picco ha apostrofato la ministra in Aula. Quelle stesse parole il presidente di Forza Italia le aveva appuntate in un foglietto, immortalato dai fotografi, mentre si trovava sui banchi del Senato in occasione dell'elezione a presidente di Ignazio La Russa ed erano rivolte all'attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si apprestava a formare il governo.

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