Berlusconi “scarica” l’avvocato Ghedini e punta su Coppi, l’avvocato di Andreotti

Seppellire l'ascia di guerra coi palazzi di giustizia. Stop agli attacchi alle "toghe rosse", con tanto di occupazioni simboliche da parte dei suoi fedeli. E' questo il messaggio (di pace) che Silvio Berlusconi sta provando a diffondere, in vista del suo nuovo obiettivo: indossare i panni dello statista per guidare la futura Convenzione per le riforme. E così, nei giorni che fanno da preludio a due importanti sentenze di appello- quella dei diritti tv Mediaset e quella per il processo Ruby, che lo vede accusato di prostituzione minorile e concussione – l'ex premier "integra" il suo collegio difensivo. Lo storico Niccolò Ghedini, resosi conto della sua immagine "troppo politicizzata", ha richiesto l'aiuto di uno dei massimi esperti italiani del diritto penale: il professor Franco Coppi. L'incarico non è ancora stato firmato, ma Coppi – secondo quanto scrive La Stampa – è deciso a prendere le difese di Berlusconi. Proprio lui che difese un certo Giulio Andreotti:
Temuto e riverito – scrive Ugo Magri sul quotidiano torinese – negli ambienti giudiziari per l’autorevolezza specie sulle materie che, guarda caso, più da vicino interessano il Cavaliere (all’università di Roma fanno testo due suoi libri dedicati ai reati sessuali e a quelli contro la Pubblica amministrazione). Sebbene non abbia ancora firmato l’incarico, Coppi è orientato a lanciarsi nell’impresa. Ma alle sue rigidissime condizioni. Per dirne una, Berlusconi dovrà comportarsi proprio come un altro celebre assistito di Coppi, Giulio Andreotti. Che per tutta la durata del processo a Palermo si dimostrò imputato modello.
Un condotta che alla fine valse al Divo Giulio l'assoluzione. Mai un tentativo di buttarla in politica, zero esternazioni. Lo stesso comportamento che non riuscì a tenere don Gelmini (altro cliente del prof. Coppi): quando si mise a rilasciare interviste, l'avvocato non ci pensò due volte a congedarlo. Riuscirà il Cavaliere a contenersi?
Uno degli uomini più vicini a Berlusconi spiega la decisione del cambiamento della difesa con questa motivazione: "Il presidente vuole verificare se davvero esiste una magistratura senza pregiudizi nei suoi confronti, in grado di assolverlo. Dunque sceglie un avvocato non politicizzato che sa trattare con i giudici non politicizzati". La nuova strategia funzionerà? Non resta che attendere le prossime scadenze processuali: il 6 maggio la Cassazione si dovrà pronunciare sulla richiesta di trasferire da Milano a Brescia il processo Ruby (probabile che l'istanza venga rigettata). Mentre il processo d’appello Mediaset in cui Berlusconi è imputato di frode fiscale è stato rinviato all’8 maggio.