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Berlusconi: “Mi hanno ridotto la scorta”. Ma il Viminale smentisce

Intervenuto in una trasmissione radiofonica l’ex premier denuncia la riduzione della protezione. Ma una nota del Viminale, pochi minuti dopo, lo smentisce.
A cura di Davide Falcioni
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Berlusconi all'arrivo alla Stazione Centrale di Milano con la Pascale

L'ex presidente del consiglio Berlusconi torna sul tema della scorta, e lo fa intervenendo alla trasmissione "28 minuti", in onda su Radio Due. Già qualche giorno fa aveva spiegato che non avrebbe fatto comizi nelle piazze per il rischio di attentati alla sua persona. Oggi ha ulteriormente rincarato la dose: "Il generale che ha come preoccupazione la mia sicurezza – ha detto – mi ha pregato di non andare nelle piazze preferendo i luoghi chiusi. Questo governo, invece, apprestandomi io a compiere un giro d'Italia con grande tempestività mi ha ridotto la scorta".

La dichiarazione di Berlusconi, impegnato nella lunga campagna elettorale delle politiche 2013, è stata però tempestivamente smentita dal Viminale. "Sta avvenendo – hanno dichiarato al ministero degli interni – in questi giorni il passaggio dagli 007 dell'Aisi al Viminale della responsabilità di tutelare Silvio Berlusconi. Non sarebbe però previsto alcun taglio nel livello di protezione, che sarebbe quello massimo previsto per personalità a ‘rischio imminente ed elevato'".

Giorni fa si era espresso anche Ingroia – leader di Rivoluzione Civile – su questo tema, affermando che neppure lui, "condannato a morte dalla mafia" aveva mai ricevuto il veto di fare interventi pubblici in luoghi all'aperto. L'ex magistrato ne aveva dedotto, dunque, che quella sulla scorta fosse una "sparata ad effetto" di Berlusconi, priva comunque di riscontri oggettivi. Ma l'ex premier non finisce di far parlare di sé: sollecitato dal conduttore, che gli ha ricordato la battuta su Obama "abbronzato", ha risposto: "Abbronzato era un complimento. Io avrei voluto avere il suo colore che fa salute".

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