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Beppe Grillo indagato a Genova: “Istiga i militari a disobbedire alle leggi”

Il fascicolo è stato aperto dalla procura genovese e si riferisce ad una lettera che il leader del M5S scrisse all’indomani del clamoroso gesto degli agenti che, durante la manifestazione dei forconi, si erano tolti il casco.
A cura di B. C.
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"Istigazione di militari a disobbedire alle leggi", secondo quanto previsto dall’articolo 266 del codice penale. Questa l'accusa che ha portato la procura di Genova ad inaugurare un fascicolo di inchiesta nel quale è stato iscritto il nome del leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. L'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex comico genovese è legata ad un esposto del parlamentare e coordinatore dei giovani del Pd Fausto Raciti, che biasimava una lettera aperta di Grillo indirizzata ai vertici di Polizia, Esercito e Carabinieri a non schierarsi in difesa della classe politica italiana. Quella lettera, per Raciti, rappresentava un’istigazione alla disobbedienza e quindi un reato. "Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di finanza a Torino si sono tolti il casco si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. È stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari", scriveva Grillo il 10 dicembre, nei giorni in cui imperversava la protesta dei Forconi.

Il riferimento era, appunto, al gesto di alcuni agenti addetti all’ordine pubblico che si erano tolti il casco protettivo in segno di solidarietà verso i manifestanti. Grillo, rivolgendosi a Leonardo Gallittelli, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Alessandro Pansa, capo della polizia di Stato e Claudio Graziano, capo di stato maggiore dell’Esercito italiano, chiedeva loro di "non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell’ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l’Italia cambierà. In alto i cuori".  Il reato contestato prevede una condanna da 1 a 3 anni.

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