254 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Azzolina rivendica i banchi a rotelle: “Ci sono anche nelle scuole dei gesuiti dove è andato Draghi”

“Basta parlare dei banchi a rotelle, per quale motivo dovrei rinnegarli? Si trovano in tutta Europa e si trovano anche nelle scuole dei gesuiti, quelle frequentate da Draghi”: così l’ex ministra dell’istruzione, la Cinque Stelle Lucia Azzolina, mette un punto alle polemiche sui banchi a rotelle, una delle questioni centrali nella discussione sulle gestione dell’emergenza coronavirus nelle scuole.
A cura di Annalisa Girardi
254 CONDIVISIONI
Immagine

L'ex ministra dell'Istruzione, la Cinque Stelle Lucia Azzolina rivendica quanto fatto nell'ultimo anno per la scuola. Anche per quanto riguarda i famosi banchi a rotelle, uno dei temi su cui si sono concentrate le polemiche più accese: "Basta parlare dei banchi a rotelle, per quale motivo dovrei rinnegarli?", ha detto intervenendo alla trasmissione Tagadà su La7. E ancora: "Possono criticare quanto vogliono. Innanzi tutto i banchi a rotelle sono 400mila su 2,4 milioni. Poi sono costati 119 milioni e li hanno scelti i dirigenti scolastici, persone molto più preparate rispetto a chi ha fatto una becera e squallida campagna elettorale sulla scuola".

L'ex ministra ha anche spiegato che è stato il Comitato tecnico scientifico, lo scorso giugno, a far presente al ministero che le scuole avrebbero dovuto riaprire garantendo il metro di distanza e a sottolineare che "le strutture sono vecchie e i banchi sono quelli di cinquant'anni fa dei vostri nonni, quindi ci vogliono banchi nuovi, singoli". I banchi a rotelle, ha proseguito, esistono in realtà da molto tempo: "Si trovano in tutta Europa e si trovano anche nelle scuole dei gesuiti, quelle frequentate da Draghi". E ha concluso: "Basta con i banchi a rotelle. Abbiamo anche ricavato 40mila aule quest'estate, che significa lavoro alle imprese. Quando troveranno qualcuno che farà di meglio rispetto a noi ne riparleremo".

A succedere a Lucia Azzolina è Patrizio Bianchi, un tecnico. La prima cosa su cui si è messo a lavoro il neoministro è stata definire il calendario scolastico. Che quest'anno, almeno per le scuole elementari, potrebbe protrarsi fino al 30 giugno. L'obiettivo è quello di far recuperare alcuni giorni di lezioni in presenza almeno agli alunni più piccoli. Un'altra questione messa subito sul tavolo da Bianchi è stata quella dell'esame di maturità. Che anche quest'anno non dovrebbe comporsi delle prove scritte, ma solo di un elaborato e di un maxi-orale. Una formula semplificata che ricalca l'esperienza dell'anno scorso.

254 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views