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Autovelox, scattano le nuove regole: dove si potranno installare e cosa cambia in caso di multa

Sono entrate in vigore le nuove regole sugli autovelox che fissano le distanze minime tra i dispositivi (diverse a seconda della tipologia di strade) e tra questi e i cartelli con il limite di velocità. Vediamo dove si potranno mettere, quali diventano fuorilegge e cosa cambia in caso di multa.
A cura di Giulia Casula
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Immagine di repertorio
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Sono entrate in vigore le nuove regole sugli autovelox che disciplinano le modalità di installazione e le distanze minime tra i dispositivi sulle strade. Le novità, contenute all'interno di un provvedimento del Mit, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono entrate in vigore lo scorso 12 giugno e introduce novità sulla collocazione e l'uso dei rilevatori di velocità, che riguardano tutti coloro che circolano in auto. Vediamo di che cosa si tratta.

Le distanze tra gli autovelox: dove si potranno mettere

Innanzitutto, con le nuove regole la collocazione degli autovelox su strada dovrà avvenire tramite un provvedimento del prefetto, che potrà stabilire di installarli su: strade urbane di scorrimento solo se il limite massimo di velocità consentito risulta non inferiore a 50 km/h); su strade urbane di quartiere e urbane locali solo se il limite massimo di velocità consentito è pari a quello previsto per quel tipo di strada (50 km/h); su autostrade, extraurbane principali, extraurbane secondarie, extraurbane locali solo se il limite di velocità imposto è pari o comunque non inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello previsto per quel tipo di strada. Per capirci meglio, ad esempio, se su una strada extraurbana il limite previsto dal Codice è normalmente di 110 km/h, il dispositivo potrà essere installato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h, non al di sotto.

Occorrerà poi mantenere una certa distanza tra un rilevatore e l'altro che cambia a seconda della tipologia di strada. Per le autostrade la distanza minima tra i due deve essere di 4 chilometri; per le extraurbane principali e secondarie è di tre 3 chilometri; mentre sulle extraurbane locali e di scorrimento gli autovelox dovranno essere posizionati almeno a 1 chilometro l'uno dall'altro. Infine per le strade di quartiere e locali la distanza scende a 500 metri. La distanza tra il segnale del limite di velocità e l'autovelox invece, deve essere invece di almeno: un chilometro su strade extraurbane; 200 metri su strade urbane di scorrimento; 75 metri sulle altre strade.

Quali autovelox diventano ‘fuorilegge' e cosa succede in caso di multa

I Comuni sono tenuti a comunicare ogni autovelox presente nel proprio territorio, per non incorrere in sanzioni. Se ciò non dovesse essere fatto, i dispositivi non mappati non potranno entrare in funzione. Quelli che non rispettano i limiti fissati dal decreto, inoltre, dovranno essere spenti. Altrimenti, in caso di multe, potrebbero prestarsi a tantissimi ricorsi. Il decreto tuttavia, non interviene sulla questione degli autovelox approvati ma non omologati, limitandosi a prevedere la loro disattivazione da parte dei Comuni. Su questo, lo ricordiamo, una sentenza della Corte di Cassazione ormai più di un anno fa aveva stabilito e ribadito in più pronunce che non fossero legittime le sanzioni inflitte tramite apparecchi solamente approvati ma senza omologazione, dando il via a una serie di ricorsi.

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